All’interno della settimana dedicata alla diversità, vorrei parlare della mia esperienza come optometrista volontario al Programma Salute Opening Eyes organizzato da SOLCIOE per i Giochi Nazionali Estivi Special Olympics a Montecatini Terme (PT). Special Olympics è un’associazione sportiva internazionale che organizza i Giochi Olimpici Speciali, una manifestazione atletica inizialmente riservata esclusivamente ad atleti con disabilità intellettive, ma che ora promuove una cultura del rispetto e dell’inclusione coinvolgendo anche atleti senza disabilità. In questa occasione ogni atleta e i volontari accompagnatori hanno modo di confrontarsi oltre che sulle varie discipline atletiche, come per esempio atletica leggera, badminton, ginnastica artistica, basket, calcio a 5, anche dal punto di vista umano divertendosi e allontanando ogni forma di pregiudizio e di emarginazione. Il loro giuramento recita: “Che io possa vincere, ma se non riuscissi che io possa tentare con tutte le mie forze”. Questo motto suggerisce lo spirito con il quale ogni persona coinvolta affronta le gare e le attività: ciò che importa è impegnarsi al massimo e divertirsi, il risultato è un fattore secondario.
Già dal primo giorno si respirava un’atmosfera allegra e colorata. Tutta la città era coinvolta in questa manifestazione perché le varie discipline si svolgevano in diverse aree di Montecatini e tanti ristoratori ed albergatori ospitavano gli atleti e i volontari.
Ho assistito alla cerimonia di apertura dei giochi nazionali dove gli atleti sfilavano salutando il pubblico insieme ai loro accompagnatori con sorriso ed entusiasmo contagiosi. Musica e spettacolo hanno preceduto l’arrivo della famosa fiaccola olimpica: un’emozione indescrivibile. Così con l’accensione della tradizionale fiaccola e con uno spettacolo pirotecnico si dava inizio alle gare.
Il mio lavoro consisteva nell’effettuare, insieme agli altri optometristi e a medici oculisti, uno step dell’esame visivo che siamo soliti proporre nei nostri studi, ma modificato in modo da poter essere sostenuto da persone con diverse capacità intellettive. L’obiettivo era quello di valutare e segnalare l’eventuale presenza di difetti visivi o patologie oculari e nel caso fornire un occhiale correttivo o da sole. Questo permette infatti anche a chi ha una disabilità intellettiva di avere la possibilità di migliorare la qualità di vita attraverso una visione e delle abilità visive ottimizzate.
Dal punto di vista lavorativo mi ha permesso di sviluppare una maggiore abilità e prontezza nello svolgimento dei test, imparando ad esprimermi nel modo più chiaro possibile. Tuttavia il vero guadagno è stato avere per la prima volta il privilegio di relazionarmi con persone “speciali”. Ciò che più mi ha colpito è stato lo spirito che i ragazzi avevano nell’affrontare le gare. Quando arrivavano da me chiedevo loro spesso se avessero svolto una competizione e come fosse andata e, a prescindere dalla vittoria, mi rispondevano: “Bene!” accompagnato da un gran sorriso. Questo è stato per me un’ispirazione perché avevo capito che loro veramente gareggiavano per divertirsi e se si erano divertiti allora non poteva che essere andata bene. Li ricordo come due giorni intensi e faticosi, ma il buon umore e l’affetto di cui mi sentivo avvolta rendeva tutto più leggero. Mi sono resa conto quanto si possa imparare da chi può sembrare diverso e anche se la comunicazione può essere difficile esiste sempre un canale che permette una connessione con qualsiasi tipo di persona, bisogna solo avere il coraggio di provarci, evitando l’emarginazione e mettendo da parte il pregiudizio.
Non vedo l’ora di avere nuovamente la possibilità di partecipare e vi invito a visitare le pagine e i siti che ne parlano per scoprire quanto possano dare questi “angeli speciali”.
Infine vi propongo un video per avere un assaggio delle emozioni che si provano a partecipare al programma Special Olympics: