Un anno fa, proprio in questi giorni, mi apprestavo a compiere un “perCorso” di formazione davvero interessante ma soprattutto emozionante.
Grazie alla Musical-mente, accademia per la quale lavoro come insegnante, attiva dal 1989 sul territorio bresciano, ho potuto sperimentare sulla mia pelle quanto le arti in generale e la musica in particolare, possano realmente costituire una terapia con risultati tangibili su mente e corpo.
Oltre a delle conferenze su vari temi riguardanti l’apprendimento e il potere delle arti espressive, leggi specifiche e realtà scolastiche, l’utilizzo della creatività come forma di educazione e prevenzione, ho potuto toccare con mano le “arti terapie” (musica, teatro e arti figurative) grazie alla realtà Artedo ma ciò che più mi è rimasto nel cuore è stata senza dubbio l’esperienza con la Prof.ssa Lucilla Censi che ha curato un seminario in più incontri riguardante la Musicoterapia orchestrale.
Durante questi incontri, oltre a riportare l’esperienza maturata negli anni, i casi più interessanti, gli avvenimenti più sbalorditivi o divertenti, abbiamo provato sulla nostra pelle l’emozione di fare parte di questo gruppo di musicisti non musicisti.
Infatti tra le regole era previsto che nessuno dei presenti impugnasse il proprio strumento ma solo ed esclusivamente quelli che non aveva mai suonato.
Abbiamo vissuto l’ebrezza della prima volta ed è stato veramente incredibile ascoltare il risultato finale che, occorre dirlo, è stato possibile grazie alla mano ferma, alla disciplina e alla bravura della Prof.ssa Censi.
Ricordo che mi sentii come una bimba a Natale e la mia prima scelta fu per il violino, avevo sempre desiderato prenderne in mano uno… figuriamoci suonarlo!
Eppure lo feci, certo in modo molto semplificato, fu un’emozione incredibile.
Durante il seminario abbiamo potuto scegliere vari strumenti, sperimentare suonandoli secondo le indicazioni della Prof.ssa e seguendo le sue direttive siamo riusciti a portare a casa vari brani con nostra somma soddisfazione!
Mi è stato davvero impossibile frenare l’emozione ed ovviamente mettendomi nei panni dei ragazzi disabili a cui questo percorso è rivolto mi sono chiesta come potessero sentirsi ancora più pervasi da emozioni e non necessariamente positive. Eppure, stando ai racconti, i risultati sono tangibili! Come potrebbe approcciarsi un ragazzo autistico a tutto questo? Sembra impossibile ma non è così.
L’orchestra Allego Moderato
Quest’orchestra sinfonica Allegro Moderato, di cui anche la Prof.ssa Lucilla Censi fa parte, conta ben 50 musicisti e nel suo organico si trovano persone con disabilità motorie e psichiche oltre a musicisti professionisti e rappresenta il punto di arrivo per gli allievi con disabilità che hanno frequentato corsi individuali e di gruppo sperimentando la soddisfazione di arrivare ad un risultato condiviso. L’allenamento all’attenzione reciproca, al rispetto, alla cooperazione porta di riflesso una padronanza del sé che ha dello sbalorditivo. Oltre agli indiscutibili traguardi tecnici, quest’esperienza dona alla persone coinvolte qualcosa che non ha prezzo.
Sono moltissime le occasioni importanti in cui l’orchestra si è esibita sia in Italia che all’estero, ve ne cito alcune:
Gyor. Ungheria, Teatro Nazionale. L’Orchestra AllegroModerato con i musicisti dell’Orchestra Filarmonica di Gyor.
Milano. Istituto penitenziario San Vittore ed Istituto Penale Minorile Cesare Beccaria.
Mosca. AllegroModerato in Russia per rappresentare l’Italia al “Moscow International paramusical Festival”.
Milano. Sala Verdi Conservatorio di Musica e Teatro Dal Verme in collaborazione con Song.
Milano. Orchestra AllegroModerato con Charity Symphony Orchestra di Southampton.
Bolzano. Orchestra AllegroModerato con Franco Mussida (Pfm).
Pavia. Teatro Fraschini, Orchestra AllegroModerato per Telethon.
Bariloche (Patagonia-Argentina). Orchestra da Camera AllegroModerato per il Festival internazionale “Arte x Igual”.
Londra Orchestra AllegroModerato insieme alla Charity Synphony Orchestra presso St Mary’s Church, Putney High Street.
Da sottolineare ed elogiare la volontà di essere di aiuto a propria volta con le esibizioni in ospedali, carceri, scuole, associazioni e luoghi solitamente non destinati alla musica o segnati dal disagio e dalla fragilità.
Oltre all’orchestra AM i ragazzi prendono parte ad un Coro ed una band (InBand) di stampo moderno. Prima di tutto questo vengono seguiti all’interno di corsi individuali e di gruppo che, oltre ad aiutarli nello sviluppare le proprie attitudini musicali, li aiuta innanzitutto a relazionarsi con se stessi e gli altri portandoli ad una migliore qualità della vita.
Fantastico non è vero?
Vi esorto a fare una visita al loro sito che trovate QUI ne vale davvero la pena, troverete anche le date dei prossimi eventi e molte altre informazioni.
Vi lascio qualche immagine ed un video di presentazione, parlano in modo molto chiaro di quanto possa fare io.
Alla prossima, vostra T.