Le emozioni influenzano la nostra salute fisica? Ascoltandoci
e leggendo i segnali che il nostro corpo ci trasmette ce ne possiamo rendere
conto.
Nel linguaggio popolare si usano espressioni come “rodere il
fegato”, per indicare uno stato di rabbia, oppure “questa cosa mi da sui
nervi”, ma anche la scienza è in grado di dimostrarci quanto uno stato di
stress possa compromettere la nostra salute fisica. Questo fenomeno prende il
nome di somatizzazione.
La somatizzazione avviene quando un soggetto sperimenta un livello variabile di sofferenza psichica che si manifesta attraverso sintomi fisici. La somatizzazione si presenta frequentemente e comunemente, basti pensare a quanti problemi, quante malattie sorgono, ad esempio, per il sovraccarico di stress, ansia o depressione.
Infatti gli shock emotivi creano delle vere e proprie ferite invisibili che possono tradursi successivamente in problemi fisici e viscerali. A questo punto è chiaro come curando la psiche si agisce anche sul fisico e viceversa.
Come in tutto quello che riguarda l’essere umano però, non tutti
siamo uguali e ogni persona reagisce in maniera diversa. Ogni individuo
possiede infatti il suo “punto debole”, ovvero un organo più vulnerabile degli
altri allo stress. A qualcuno l’ansia prende più lo stomaco, a qualcun’altro
l’intestino, qualcuno somatizza lo stress trasformandolo in dolore alla
schiena, alla testa o al collo.
A causa di una scarica emotiva intensa e / o ripetitiva, gli organi possono diventare progressivamente stressati, afflitti e malati. Lo stress, nelle sue varie forme, ha un effetto molto reale sui nostri tessuti e può, nel tempo, farci ammalare. La terapia manuale come l’osteopatia può aiutare a liberare la memoria tissutale dallo stress – che si è manifestato sotto forma di tensioni muscolari e restrizioni di movimento delle articolazioni – e contribuire a ripristinare la salute.
Ma prevenire è sempre meglio che curare e ci sono tecniche molto
efficaci, come la meditazione, per ottenere un certo livello di controllo sul
nostro stato emotivo e quindi proteggere il nostro corpo dagli effetti deleteri
dello stress.
Nel nostro sito www.persona360.it puoi trovare numerosi articoli sulla meditazione, sul come praticarla e sui suoi benefici.
Risulta importante sottolineare quanto la psicosomatica contemporanea sia una disciplina molto più complessa di quanto appaia a prima vista. George Engel, uno dei padri della psicosomatica contemporanea, afferma che molti fenomeni della vita quotidiana, considerati naturali (come un lutto), non vengono visti in termini di malattia, anche se implicano processi che alla base non sono differenti da quelli che sono implicati nella malattia (per esempio, uno scompenso glicemico). Più recentemente, Tinetti e Fried (2004) hanno sostenuto che il tradizionale concetto di malattia è oggi datato e potenzialmente anche pericoloso poiché può condurre inavvertitamente a eccessi o sottovalutazioni di diagnosi e trattamento è quindi difficile distinguere ciò che è biologico da ciò che non lo è (psichico, ambientale, sociale) in quasi tutte le malattie contemporanee.
Sostanzialmente, tra medicina e psicologia il confine si fa sempre più debole. Solo per citare un esempio, la sindrome dell’intestino irritabile (irritable bowel syndrome [IBS]) è oggi considerata da moltissimi come un caso lampante di disturbo funzionale, psicosomatico. Cioè un disturbo in cui la componente emotiva è forte tanto quanto quella fisica, organica. Per questo motivo ogni disturbo di cui soffriamo necessita di una corretta analisi e lettura, ricordandoci sempre della forte connessione corpo-mente.
Augurandoti di prenderti sempre cura di te, siamo a tua
disposizione se desideri approfondimenti.
dott.ssa Alice Delbono – dott. Stefano Grassotti