Frequenze speciali!

Il web pullula di libri e tracce audio con frequenze speciali, dette anche del benessere che, scrivono nei titoli, abbiano il potere di guarire, rilassare, energizzare, stimolare, calmare e altre cose che finiscono in “are”!

Sarà vero? Non sarà vero?
Ve lo dico subito, non lo so con certezza, nessuno lo sa; oggi però, sono qui per fare un pochino di chiarezza.

Prima dei 440 hz

La sigla hz sta ad indicare “hertz”, unità di misura delle vibrazioni al secondo, quindi 1 hz= 1 impulso, per approfondire QUI.
Fino al 1600 le accordature utilizzate per gli strumenti erano diverse da paese a paese e la nota LA, usata ancora oggi come punto di riferimento, si trovava tra i 370 e i 560 hz.
Il celebre Keplero (astronomo, matematico e teorico musicale) dimostra che la vibrazione sonora del nostro sistema solare è “accordata” con la scala di DO (256 hz) e quindi la nota LA avrebbe dovuto avere la specifica vibrazione posta a 432 hz. Egli fece notare anche che questa frequenza costituiva la vibrazione di fondo di moltissimi fenomeni naturali.
Oltre a questo Keplero mise in luce la forte relazione tra armonie musicali e corpi celesti, ma questa è un’altra storia e vi lascio un approfondimento QUI

Della caduta di Napoleone nel 1815, dove lo Zar Alessandro I chiese di avere un suono più “brillante” nelle composizioni al 1859, il dibattito riguardò quale frequenza dovesse avere il LA rimase acceso e infine venne fissata a 435 hz.
Nel mentre la Germania utilizzava già da tempo la frequenza 440 hz all’interno delle composizioni delle bande militari di Wagner il gerarca nazista Joseph Goebbels pensò bene di promuovere il cambio attraverso una conferenza internazionale a Londra.
Il primo tentativo non andò a buon fine, dato lo scoppio della guerra mondiale, ma il secondo tentativo sì, complice anche il fatto che non vennero invitati i sostenitori della precedente accordatura.
Curiosità: si dice che la frequenza 440 hz sia disarmonica e che scateni più facilmente reazioni violente in chi l’ascolta, ad esempio nei corpi militari ed ecco il perché della sua promozione a quei tempi. Al contrario è stato provato che la frequenza 432 hz susciti reazioni opposte, quindi calma, serenità e sensazione di benessere generale.

In Italia la legge n. 170 del 3 maggio 1989 stabilisce che “il suono di riferimento per l’intonazione di base degli strumenti musicali è la nota La³, la cui altezza deve corrispondere alla frequenza di 440 Hertz (Hz), misurata alla temperatura ambiente di 20 gradi centigradi.”

432 hz è meglio? Credenze ed effetti

“Rivoluzione Omega”, così si chiama il movimento che si batte affinché lo standard mondiale sia riportato a 432 hz, ovvero l’accordatura di cui parlavo sopra che prova a livello scientifico l’armonia esistente tra “il tutto” e la musica.
Indipendentemente da fattori olistici è provato che gli strumenti accordati a 432 hz abbiano un suono più bello e avvolgente in accordo con il mondo che ci circonda e con il nostro corpo.

Secondo alcune teorie il legame tra il benessere e la musica sta negli 8Hz, infatti se sincronizzassimo i due emisferi del nostro cervello sulla frequenza 432Hz (che è un suo multiplo) lavorerebbero in sintonia riuscendo a mantenere la concentrazione e alti livelli di funzionalità più a lungo.
8 hz è la frequenza di duplicazione del DNA;
8 hz è il battito del cuore del nostro pianeta, noto anche come Risonanza Schumann.

Per questo si pensa che suonare o ascoltare musica a 432 hz porti equilibrio a corpo e mente, al nostro interno e di riflesso al nostro esterno e alla materia che ci circonda.
Il LA a 440 hz, base dell’accordatura per il nostro sistema temperato, può portare ad un cambiamento dissonante su tutti i piani dell’energia sottile e non.

Dati gli effetti che alcune frequenze hanno sulle molecole, si è supposto che le frequenze che creano dissonanza possano essere in qualche modo implicate nell’insorgenza di alcune patologie.

Ma restando nel mio campo, ovvero quello musicale, vi riporto l’esperimento condotto da Maria Renold che sottoponendo all’ascolto di un concerto un gruppo di ascoltatori, eseguendolo prima a 440 hz e poi a 432, notò come gli spettatori preferissero il secondo, descrivendolo come più rilassante e piacevole. 

Vi lascio un ascolto speciale, “Claire de lune” di Debussy, fate questo test ad occhi chiusi (chiedete a qualcuno di avviare il video) godetevi l’ascolto e aspetto di sapere nei commenti cosa ne pensate.

Alla prossima, vostra T.

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