A chi non è mai capitato di vedere qualche compagno di scuola da bambino o anche qualche adulto che scriva accasciato sul tavolo e impugnando male la penna?
Utilizzare nel modo scorretto la matita o la penna è molto comune, però questo può portare non solo a difficoltà di concentrazione, di apprendimento e di coordinazione ma anche a problemi visivi. Provate ad immaginare quanto deve essere difficile prendere appunti mentre l’insegnante spiega e la mano deve premere sul foglio con il polso ruotato: sicuramente dopo qualche minuto servirà riposare per i dolori al braccio, alla schiena e al collo che devono posizionarsi in relazione al foglio ruotato su si sta scrivendo.
Come abbiamo detto oltre ai dolori del corpo, anche la vista risente dell’impugnatura scorretta: se le dita coprono ciò che si sta scrivendo, allora si tenderà a piegare la testa e ad avvicinarsi al foglio in modo da poter vedere meglio le scritte. Questo porterà ad uno sforzo maggiore dell’accomodazione di un occhio (quello più vicino al foglio) rispetto all’altro, creando una differenza di difetto visivo (anisometropia) tra occhio destro e sinistro e a miopia.
Per imparare ad impugnare correttamente la matita, è necessario aver sviluppato una buona coordinazione oculo-manuale. Per questo motivo i bambini al di sotto dei 4 anni non dovrebbero utilizzare matite e pennarelli sottili: non hanno ancora le capacità fini necessarie ad utilizzare al meglio questi strumenti. Come abbiamo visto nell’articolo sullo sviluppo della visione del bambino, la coordinazione occhio-mano avviene per gradi durante la crescita: comincia con gesti più grossolani, fino ad arrivare a gesti più precisi e fini che creano le basi per impugnare correttamente la penna.
Questo non significa che prima dei 4 anni il bambino non possa colorare o disegnare, semplicemente bisognerebbe fornirlo di matite, pennarelli o gessetti grandi, dove non è necessaria una coordinazione fine tra occhio e mano. Sarebbe preferibile farlo disegnare in verticale su fogli appesi ai muri, un po’ come si faceva all’inizio della storia dell’umanità (incisioni rupestri), in modo da poter usare liberamente tutto il braccio.
Dopo i 4 anni è bene preparare il bambino alla scrittura attraverso esercizi propedeutici, che possono essere eseguiti anche in età più avanzata per reimparare ad impugnare correttamente la matita. Di seguito ne vedremo alcuni:
- ESERCIZI DI FLESSIBILITÀ E DISTENSIONE DELLA MANO: prendere due monetine o una pallina di diametro massimo di 6 mm tra il pollice e l’indice della mano di scrittura, stendere e ritrarre le dita senza creare tensioni e senza far cadere la pallina o scivolare le monetine. Ripetere più volte l’esercizio cercando di stendere il più possibile le dita e fare la stessa cosa con pollice e medio.
Video dimostrativo:
https://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&list=ULzwbEvs4j9hs&v=zwbEvs4j9hs
- COORDINAZIONE DELLE TRE DITA coinvolte nell’impugnatura: posizionare delle palline (o delle caramelle) su un piano e con la mano di scrittura mimare una gru con pollice, indice e medio che cala per prendere una pallina alla volta. Mentre scende dall’alto verso la pallina, stendere e ritrarre le dita prestando attenzione a:
- Distensione delle dita
- Flessione contemporanea delle tre dita
- Contatto contemporaneo delle dita sulla pallina
- Delicatezza del gesto e della presa finale
Riportare la pallina al suo posto
(o mangiare la caramella) e continuare con la successiva.
Video dimostrativo:
- POSIZIONAMENTO CORRETTO DELLA MATITA: utilizzando una matita a sezione triangolare appoggiare un lato della matita sull’incavo della mano di scrittura tra pollice ed indice (sella palmare), stendere le tre dita e chiuderle come nell’esercizio della gru facendo scivolare la matita verso il basso, fino ad arrivare ad una distanza di circa 2 cm dalla punta. In questo modo avremo raggiunto l’impugnatura ideale.
Video dimostrativo:
Oltre all’impugnatura corretta è importante anche il controllo della postura durante la scrittura e la lettura. Dagli studi di Harmon è stato evidenziato come la distanza ideale di scrittura è quella che si misura tra il gomito e la prima falange del dito medio della mano, la quale varia in base all’età e alla statura della persona. Alla distanza di Harmon si ha infatti la minima tensione dei muscoli del collo e della schiena, migliore equilibrio e giusto impegno di messa a fuoco e convergenza. Un ulteriore aspetto importante è il parallelismo tra il piano del foglio durante la lettura e il piano del volto attraverso l’utilizzo di un piano inclinato. Questo supporto permette un migliore equilibrio, comfort ed evita la formazione di fastidiosi riflessi dei fogli lucidi tipici dei libri di testo che portano a maggiore sforzo visivo. Infine bisogna ricordare anche l’importanza dell’illuminazione del piano di scrittura/lettura. La fonte di luce deve essere luminosa e non deve essere coperta dalla mano, perciò deve provenire dall’alto oppure dal lato della mano che non scrive, in modo da non creare ombre sul foglio.
Seguendo questi accorgimenti e migliorando l’impugnatura, la scrittura e la lettura diventeranno più semplici da gestire, favorendo l’apprendimento e prevenendo i disturbi visivi. Invito tutti, adulti e bambini, a provare gli esercizi per la corretta impugnatura: sarà anche un gioco molto utile da proporre ai vostri figli!
Se sei interessato a questo argomento e vorresti approfondire visita il sito di PEAV http://www.peav.org/ , progetto nato per educare all’uso corretto della visione che spiega in modo esaustivo l’uso corretto dell’impugnatura.
Per qualsiasi ulteriore dubbio o curiosità, vi invito a contattarmi!
Serena Delbono, Optometrista – delbono.serena@gmail.com