Continua il nostro viaggio volto alla conoscenza delle 7 divinità della fortuna, che lo ricordiamo, sono:
- Daikokuten (大黒天 Dio dell’abbondanza e ricchezza),
- Bishamonten (毘沙門天 Dio della guerra),
- Benzaiten (弁才天 o 弁財天 Dea della bellezza, della musica e di tutto ciò che scorre),
- Ebisu (恵比寿 Dio del cibo quotidiano),
- Fukurokuju (福禄寿 Dio della buona sorte e della lunga vita),
- Jurōjin (寿老人 Dio della conoscenza e della longevità)
- Hotei (布袋 Dio della felicità)
Oggi ci concentreremo sulla terza, ovvero Benzaiten, dea di ciò che fluisce questo perché in origine era la personificazione del fiume indiano Sarasvati. Una volta adottata dal phanteon buddista il suo “compito” era quello di fornire benefici a chi cercava saggezza, illuminazione, eloquenza, liberazione dalla sofferenza e longevità.
Nel VII secolo si diffuse anche in Giappone e assimilata alla dea Kannon, per questo divenne anche la dea della letteratura, della musica e della tutela del matrimonio. Successivamente entrò nel “circolo” delle 7 divinità della fortuna.
Il nome e la rappresentazione
Il suo nome significa “tutto ciò che scorre” proprio per questo viene spesso vista come dea dell’acqua; viene rappresentata con 4/8 braccia che reggono vari oggetti. A sinistra troviamo: una lancia, un Rimbo, un arco e un’arma; sulla destra: una spada, una mazza, una chiave ed una freccia.
Sulla testa può avere vari copricapi che vedono come abbellimento un piccolo Torii (come nella figura qui sotto) oppure un cigno, in ogni caso tutti emanano un’aura candida ed evanescente. Sempre sul copricapo è possibile scorgere un serpente bianco con la faccia di un anziano.
In altre iconografie viene rappresentata con un liuto tra le braccia proprio perché viene considerata anche la dea della musica.
Benzaiten viene anche chiamatacon altri nomi:
Kōtokutenno dea delle opere meritevoli
Myōontenno, dea dalla voce meravigliosa
Biintenno, dea dalla bella voce
Curiosità
Esiste un’altra rappresentazione di Benzaiten e prende il nome di Uga No Kami (la parola Kami in Giapponese indica le figure oggetto di culto) protettrice del cibo e riceve una posizione di prestigio nel pantheon Inari. Le viene data una delle tre vette del monte Inari e più precisamente dimora a Mannaka Shino no Yashiro.
Questa dea è anche conosciuta come la “bianca dama serpente” questo al rende simbolo di fertilità e sessualità, la si associa anche in questo caso all’acqua, all’agricoltura e di conseguenza al riso (anch’esso candido e bianco).
Esiste un luogo in particolare dove è possibile visitare e venerare Benzaiten ed il santuario Itsukushima che si trova a Miyajima sull’isola di Enoshima che è molto conosciuta per il Torii sommerso visto in moltissime immagini.
Quest’isola è davvero caratteristica e per molto tempo sono stati vietati i pellegrinaggi per mantenerne la purezza, per questo motivo ancora oggi si mantiene la tradizione per la quale nessuno nasce e muore a Miyajima. Le donne incinta e i malati terminali vengono allontanati dall’isola e sulla stessa non è possibile seppellire i morti.
Circondati da una natura florida ed incontaminata è possibile camminare per le stradine caratteristiche, imbattersi nei daini che girano liberamente per l’isola, in autunno poi l’isola si tinge di rosso grazie ai momiji ovvero gli aceri rossi giapponesi.
Questo luogo patrimonio dell’UNESCO è davvero un luogo speciale inoltre essendo vicino ad Hiroshima (assolutamente da visitare) diventa tappa obbligatoria per ogni viaggiatore che metta piede nel paese del sol levante.
Il legame con il matrimonio
Secondo una leggenda Benzaiten è la figlia di un Re drago che la costrinse a sposare un drago divoratore di bambini. La forza dell’amore della dea permise al drago di liberarsi di questa “cattiva abitudine”, altre storie la vedono come intermediaria di giovani coppie che poi finiranno con il coronare il loro sogno d’amore.