Luca: perché dovremmo mostrarlo nelle scuole?

Sono da tempo immemore amante dei film Disney e fan dei lavori della Pixar quindi non potevo perdermi l’uscita del film d’animazione Luca, attualmente disponibile sulla piattaforma Disney Plus.

Molto brevemente: si tratta della storia di un ragazzo, un mostro marino che decide di andare alla scoperta del mondo degli umani.

Guardando il film non facevo che pensare a quanto bene possa parlare ad un adolescente o preadolescente di inclusione, quanto sia in grado di spiegare con semplicità la sensazione di essere diversi, fuori dal coro, “strani”, che molti ragazzi vivono in questo periodo della loro vita.

La pellicola per molti suggerirebbe il fatto che Luca faccia parte della comunità LGBTQ+, a confermarlo sarebbe il rapporto con Alberto che lo guida nella scoperta della libertà di essere se stesso e che si mostra geloso quando compare un terzo incomodo: Giulia.

Credo sia una delle letture possibili anche se la Disney sta faticando parecchio ad inserire questa tematica all’interno dei propri lavori. In questo sono molto più al passo coi tempi altre produzioni come la Columbia Pictures che mette come protagonista di The Mitchell and the machines una ragazza omosessuale.

In ogni caso credo che la lettura della trama possa essere ancora più ampia, includendo sì la tematica dell’inclusione delle persone omosessuali ma anche, più in generale, qualsiasi condizione che può far sentire diverso un ragazzo rispetto agli altri ed ai suoi coetanei. Luca per esempio vorrebbe andare a scuola, la scuola degli umani, ma all’inizio sembra impossibile perché lui è un mostro marino ed i mostri marini non possono frequentarla. Quando guardavo questi momenti del film pensavo a tutti quei ragazzi diversabili cui spesso la scuola è pregiudicata o il cui diritto all’istruzione viene comunque leso.

Quando la mamma di Luca dice “alcuni non lo accetteranno mai ma lui sembra sapersi circondare delle persone giuste” io ci ho visto un mondo di possibilità, poiché, sfortunatamente, son tante le cose che discriminiamo negli altri e che spesso non vengono accettate o continuano ad essere criticate per tutta la nostra vita, solo perché fan parte di noi.

Una mamma che ama il proprio bambino per ciò che è ma ha paura per lui e vorrebbe nasconderlo al mondo per paura che venga ferito ma che vedendolo felice, guardandolo brillare mentre è semplicemente se stesso, capisce che deve mettere da parte le proprie paure… o come viene detto nel film pronunciare “zitto Bruno!”.

La paura in Luca del cambiamento, del mostrarsi al mondo per ciò che è, è un percorso comune a tanti ragazzi per le più svariate ragioni. Questo film ci mostra come il problema non sia in Luca ma nelle persone che odiano ciò che è senza saperne la ragione, ancora prima di conoscerlo. Persone che vedono in lui un mostro marino prima ancora che un ragazzino. Così come non vi è nulla di sbagliato in una persona omosessuale, transessuale, disabile, o semplicemente “diversa” dalla massa, ciò che c’è di sbagliato è odiarla a prescindere solo a causa della sua diversità.

Quando si è adolescenti si vuole essere amati e per questa ragione spesso ci si piega, si evita di essere se stessi ma si cerca di essere ciò che gli altri vogliono, ciò che potrebbero amare. Col tempo si capisce che fa molto più male non essere se stessi che non essere amati dalle persone “sbagliate” ma è un percorso difficile che può lasciare indelebili ferite. Per questo penso che “Luca” dovrebbe essere proiettato nelle scuole e bisognerebbe prevedere dei dibattiti e dei Brain Storming su di esso con i ragazzi. Sarebbe sicuramente un interessante spunto per le ore trasversali di educazione civica.

Nel frattempo mi piacerebbe sapere cosa ne pensate. Avete visto il film? Vi è piaciuto? Come avete letto la trama? Anche voi avete pianto alle ultime parole che Luca dice alla madre prima di partire? XD

Fatemelo sapere nei commenti.

Un grande abbraccio,

Barbara.

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