A tutti noi è capitato di provare paura nel corso della nostra vita. Probabilmente tra di noi c’è anche chi soffre di qualche fobia. Ma sappiamo davvero cos’è la paura e come prende vita nel nostro cervello? Perché determinate fobie possono pietrificarci o addirittura portarci allo svenimento?
Scopriamolo insieme.
A cosa serve la paura?
La paura fa parte delle emozioni base insieme a rabbia, gioia e disgusto. Esse sono fondamentali per la sopravvivenza di un individuo. La paura per esempio porta ad un aumento del ritmo cardiaco, maggiore affluenza del sangue agli arti inferiori e, in taluni casi, porta a rilasciare il controllo sfinterico e a svuotare la vescica. Tutto ciò con un solo scopo: la fuga! Di fronte ad un pericolo, in natura, è necessario essere in grado di fuggire rapidamente, qualche secondo di troppo può costare la vita!
Anche la reazione di portarsi le mani al volto o al petto, rannicchiarsi in posizione fetale e urlare sono reazioni istintuali insite in noi. È come se il nostro cervello fosse un computer nel quale si trovasse il programma della paura che si avvia quando per qualche ragione gli stimoli ambientali ci fanno sentire minacciati o in pericolo.
Ma come ci è arrivato quel programma nel nostro cervello? La risposta è: migliaia di anni di evoluzione.
Si è infatti ipotizzato che la socializzazione tra i nostri simili e l’evoluzione abbiano permesso la cristallizzazione di alcune strategie e di alcune paure che permettevano la sopravvivenza. Chi possedeva tali strategie e si allarmava più velocemente di fronte a certi stimoli riusciva a sopravvivere al pericolo e quindi a riprodursi e a passare queste informazioni alla prole. Col tempo esse sono divenute parte integrante della nostra mente e della cosiddetta “intelligenza collettiva”.
Diversi test hanno confermato questi meccanismi.
Tali esperimenti, fondati sulla somministrazione di una serie di immagini proiettate molto velocemente su di uno schermo, hanno dimostrato che il cervello aziona il programma della paura anche se il soggetto non ha chiaramente visto il pericolo o riconosciuto il soggetto dell’immagine.
Tra le immagini che scatenavano la paura: ragni, serpenti, scorpioni, vespe. Questo anche in soggetti NON fobici. C’è quindi nel nostro cervello un allarme spontaneo nel vedere queste creature o qualcosa che vi somigli, proprio perché l’intelligenza collettiva delle generazioni passate ci ha insegnato che sono pericolosi o potenzialmente mortali.
Come si genera la paura? Che percorso fa nel nostro cervello? E la fobia?
Fondamentale per provare paura è l’amidala: Una piccola area cerebrale (è grande meno di 2 centimetri!) alla base di moltissime delle nostre emozioni, in primis, appunto, della paura.
Il neuroscienziato Joseph LeDoux ha scoperto che la paura è controllata da due percorsi separati nel cervello: il primo corrisponde all’emozione fondamentale. E’ velocissimo, ma incorre spesso in errori. Il secondo è più lento e lungo, ma più preciso.
Idealmente i due percorsi cooperano per offrirci la soluzione migliore. Il primo ci fa reagire rapidamente a segnali di potenziale pericolo. Il secondo considera la situazione con maggior attenzione e se conclude che il pericolo non sia reale blocca la reazione di paura.
Facciamo un esempio: vedo un’ombra, vado in allarme, poi capisco che non è nulla di pericoloso, magari solo il gatto che fa un giretto notturno. Ecco quindi che la paura decresce fino a sparire.
Nelle fobie, invece, il secondo percorso non funziona!
Essa difficilmente decresce senza razionalizzazione e resta troppo a lungo attiva rendendo la nostra mente sua schiava. Ecco così che senza freno la paura diventa lesiva, ci paralizza o, nei casi in cui divenga troppo intensa , il cervello decide di spegnersi poichè lo stress è insostenibile e si ha così lo svenimento.
Abbiamo quindi scoperto che la paura fa parte di noi, è un meccanismo utile e naturale , quando non prende il sopravvento. Non deve quindi sorprendere che gli esseri umani abbiano sempre cercato di sdrammatizzarla in moltissime culture nel corso dei secoli. Basti pensare a tradizioni quali El dia de los muertos in Spagna e Messico, lo Schleicherlaufen Festival in Austria e ovviamente Halloween, festività europea e anglosassone.
La prossima volta quindi che sobbalzerete per via di un rumore improvviso o vi spaventerete per un’ombra nella notte, non imbarazzatevi! Siete semplicemente umani e la vostra mente è un meccanismo meraviglioso!
E voi, avete qualche fobia? Sapevate come si originava la paura?
Fatecelo sapere nei commenti!
Un saluto e un happy Halloween,
Barbara