Il mio bambino respira male, può essere colpa delle adenoidi ingrossate?

La respirazione è la più automatica e comune funzione tra tutte quelle espletate dal nostro organismo ed anche la più sottovalutata, perché data per scontata.
Si può vivere circa due mesi senza mangiare, circa tre giorni senza bere, ma a stento 3 minuti senza respirare.

In base a statistiche recenti un bambino su tre respira male, spesso con la bocca invece che col naso. L’aumento del fenomeno in questi ultimi anni è stato addirittura del 50%.

Un numero sempre crescente di malocclusioni dentarie dei bambini di oggi è legata alla respirazione con la bocca (per approfondire le conseguenze sulla salute della respirazione orale puoi leggere l’articolo che abbiamo postato la scorsa settimana qui). La maggioranza delle visite pediatriche e otorinolaringoiatriche sono dovute a disturbi relativi alle vie aeree: raffreddori continui, riniti, sinusiti, otiti, tonsilliti, adenoiditi.

Approfondiamo ora di una delle più diffuse cause della respirazione orale nell’infanzia: l’ipertrofia adenoidea (cioè le adenoidi ingrossate).

Le adenoidi sono una piccola massa di tessuto linfatico normalmente presente nel rinofaringe, la porzione più alta delle vie aeree. Il tessuto linfatico di cui sono costituite è ricco di linfociti, specializzati nell’analizzare i germi che penetrano attraverso il naso, memorizzarli e preparare la produzione di anticorpi specifici.

Quando si infettano acutamente, per esempio a seguito di un raffreddore non curato adeguatamente, le adenoidi determinano una sintomatologia caratterizzata da voce nasalerespirazione orale e russamentosecrezioni di muco giallastre, febbre. Spesso l’infiammazione coinvolge l’orecchio (otite) o i seni paranasali (sinusite). Se le infezioni si ripetono frequentemente le adenoidi si gonfiano progressivamente (ipertrofia adenoidea), diventano voluminose, causando un blocco meccanico per la respirazione nasale. A questo punto, pur in assenza di infezioni, si osserva una respirazione orale accompagnata da un forte russamento e, nei casi più gravi, episodi di apnea notturna.

La diagnosi di adenoidite acuta è posta dalla visita otorinolaringoiatrica che permette di escludere altre cause di ostruzione nasale. Quando l’ipertrofia delle adenoidi diventa cronica e i sintomi si aggravano l’unica terapia che offra risultati stabili è rappresentata dall’asportazione delle adenoidi ipertrofiche (adenoidectomia).

Al contrario di ciò che molti pensano, l’asportazione delle adenoidi, possibile a partire dai diciotto mesi di vita del bambino, non riduce le sue difese immunitarie del bambino. Al contrario, le adenoidi malate obbligano a ripetute terapie antibiotiche che, a loro volta, alterano le difese immunitarie. Oggi viene praticata anche l’adenoidectomia mediante bisturi a risonanza molecolare.

È importante che tutti i bambini che hanno i sintomi elencati facciano in primis una valutazione otorinolaringoiatrica a cui far seguire una visita osteopatica e logopedica da professionisti specializzati in ambito pediatrico. Infatti dopo la rimozione delle adenoidi è necessario un rieducazione alla respirazione nasale corretta, che deve essere praticata da figure formate in questo ambito.

Ci teniamo a specificare che l’adenoidismo è causa di diverse patologie e disfunzioni nei bambini, e getta le basi per malattie e disfunzioni da adulti, soprattutto quelle croniche degenerative; questi bambini con le adenoidi ingrossate, infatti, crescono con un deficit del sistema immunitario. Si può parlare di una SINDROME DA DISADATTAMENTO PSICO-NEURO-ENDOCRINO-IMMUNITARIO (cit. dott. Garoli e dott. Di Chiara dal libro “Adenoidismo”), i cui effetti inducono l’individuo a modificare tutta la forma e le funzioni del suo corpo per poter convivere con essa.

Le conseguenze di un adenoidismo non diagnosticato correttamente e non trattato sono infatti:

  • deficit dello sviluppo corporeo, dovuto a disfunzioni della ghiandola ipofisi e della tiroide. Le ricerche dimostrano che un bambino adenoidectomizzato presenta un movimento di crescita triplicato duranti i primi mesi che seguono l’operazione, oltre a un netto aumento della forza muscolare
  • alterazione della qualità del sangue: i bambini adenoidei hanno una pressione sanguigna più bassa e una riduzione del calcio nel sangue (questo crea danni alle ossa)
  • alterazioni neuropsichiche: difficoltà di concentrazione, calo di attenzione, difficoltà di coordinazione e equilibrio, disturbi del sonno
  • problemi respiratori, tra cui apnee notturne
  • alterazioni della forma e della funzione della cassa toracica (sterno prominente, scapole alate, ecc)
  • ripercussioni sul sistema immunitario che va in deficit o in eccessiva reattività. Infatti i bambini adenoidei sono più soggetti ad allergie

Il nostro invito, nel pubblicare questo articolo, è quello di aiutare i genitori e chi opera nel mondo dell’infanzia a prendere coscienza di una sindrome spesso troppo sottovalutata, con l’obiettivo di aiutare i nostri bambini a crescere meglio.

Se avete domande, dubbi o volete parlarci della situazione del vostro bambino siamo a disposizione.

dott.ssa
Alice Delbono – dott. Stefano Grassotti

www.osteopatiabrescia.it

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