Qi Gong della salute: generalità e postura di base

Il Qi Gong nacque in Cina migliaia di anni fa ed ebbe, durante le varie dinastie, una profonda evoluzione influenzata anche da quattro scuole ben precise: Confuciana, Medica, Buddista e Taoista.

  • La scuola confuciana sosteneva che l’individuo dovesse utilizzare tutti i suoi talenti per contribuire allo sviluppo sociale, per cui lo scopo fondamentale del Qi Gong era quello di permettere alla persona di svolgere tale funzione rendendo il suo corpo e la sua mente dei validi strumenti.
  • La scuola medica poneva l’attenzione principalmente sulla necessità di equilibrare il Qi all’interno del corpo per trarne giovamento.
  • La scuola buddista attuava come metodo fondamentale la meditazione in posizione statica unita ad esercizi di respirazione finalizzati al raggiungimento del silenzio mentale. Secondo i buddisti l’individuo può liberarsi dalla sofferenza sviluppando la consapevolezza del “qui ed ora”.
  • La scuola taoista ricercava attraverso la pratica del Qi gong e della scienza alchemica la perfezione del sé e l’immortalità. Molto spesso tutto ciò veniva praticato isolandosi dal mondo, quindi vivendo un’esistenza solitaria.

I principi cardine di questa ginnastica sono, il miglioramento della circolazione energetica nel corpo (più precisamente nei meridiani), la traduzione letterale infatti come possiamo notare è Qi=Energia e Gong=Lavorare, quindi lavorare con l’energia.
La tonificazione delle nostre 5 sostanze fondamentali che, secondo la MTC, sono:

  • Jing, ovvero la struttura intesa come nostro corpo fisico ed energia potenziale.
  • Qi, l’energia che permette al corpo umano di funzionare correttamente.
  • Shen, è la capacità dell’individuo d’interagire e di comunicare con il mondo esterno. Sostanzialmente è la sua anima, la sua capacità cognitiva.
  • Xue, il sangue che trasporta il Qi nei vari organi del corpo e che quindi lo nutre.
  • Jin-Ye, cioè i liquidi presenti nel nostro organismo, che possono essere leggeri e sottili (Jin – nutrono la pelle e le carni) oppure pesanti e torbidi (Ye – circolano nelle articolazion, nel cervello e nei midolli).

Ed infine, ma non meno importante, il rafforzamento dell’organismo a livello generale.

I benefici che si possono riscontrare praticandolo costantemente sono molteplici, infatti aiuta il sistema nervoso, respiratorio, digestivo e circolatorio a svolgere la loro funzione senza intoppi, rafforza il sistema immunitario, rafforza ossa e legamenti, tonifica i muscoli, migliora la coordinazione dei movimenti e l’equilibrio. Anche l’aspetto psichico del praticante ne trarrà giovamento dal momento che la persona sarà col tempo più predisposta al dialogo ed alla socializzazione ed è ottimo per combattere l’ansia e lo stress.

Il Qi Gong consiste sostanzialmente nell’esecuzione di movimenti lenti ed armoniosi, oppure nel sostenere una posizione statica per tutto il tempo che riterremo necessario, mantenendo il corpo il più rilassato possibile. Le rigidità infatti, secondo questa disciplina, impediscono al Qi di circolare liberamente nel nostro corpo provocandone il malfunzionamento.

Per praticare in modo corretto dobbiamo innanzitutto tenere fede alle tre regolazioni (san tiao), che sono:

  • Regolare il corpo = cioè ottenere una posizione rilassata e priva di tensioni in modo da agevolare lo scorrimento del Qi. Ovviamente deve essere una postura corretta in funzione a quello che andremo a fare.
  • Regolare il respiro = ovvero respirare profondamente ma senza forzature, deve essere un movimento spontaneo.
  • Regolare il cuore = il cuore in MTC è sinonimo di mente, quindi attuare questa regolazione significa avere la totale concentrazione mentale su quello che si sta facendo durante la pratica, restare in ascolto di sé e di quello che ci circonda.

Ora andrò a descrivere la postura di base (tin pu) fondamentale per il corretto svolgimento di questa ginnastica della salute, è suddivisa in vari punti:

  • Piedi paralleli e distanziati prendendo come riferimento la larghezza delle nostre spalle.
  • Peso ben distribuito su entrambe le piante, dobbiamo avvertire la sensazione di essere ben radicati a terra.
  • Ginocchia lievemente piegate per permettere alla schiena di allungarsi ed all’addome di rilassarsi.
  • Anche rilassate consentendo agli arti inferiori di muoversi liberamente.
  • Bacino retroflesso ed addome rilassato permettendo così alla schiena di allungarsi e la stimolazione del Ming Men situato all’altezza dei reni.
  • Torace lievemente chiuso e rilassato per non creare tensione nel diaframma.
  • Spalle rilassate e cadenti evitando di creare tensione in quella zona.
  • Braccia lungo i fianchi distanziandole leggermente dal corpo, immaginiamo di dover sostenere un uovo sotto l’ascella.
  • Polsi e gomiti rilassati, questi ultimi devono puntare verso il basso.
  • Testa sospesa, come se fossimo appesi ad un filo che parte dal suo centro (punto GV20 Baihui) ed immaginando che questo ci “tiri” verso l’alto nella parte cervicale e verso il basso nella zona lombare favorendo così l’allungamento di tutte le vertebre.
  • Mento lievemente rientrato, permettendo così di mantenere allineata la colonna vertebrale.
  • Labbra chiuse e lingua che tocca il palato subito prima degli incisivi superiori, creando un ponte fra il meridiano Renmai e Dumai che compongono la piccola circolazione.

Spero che questo articolo vi sia di aiuto e spunto e che vi motivi a prendere in considerazione l’idea di cimentarvi in questa fantastica pratica rigenerante. È una ginnastica senza tempo e senza età, alla portata di tutti, grandi e piccini!
Se già la praticate e/o conoscete attendo come sempre i vostri commenti, sempre a disposizione per ulteriori chiarimenti e per fare due chiacchiere.

Un ringraziamento doveroso alla mia insegnante di Tai Chi, Qi Gong e Shaolin, Ambra Vielmi, presso l’A.S.D. Team Tigre Bianca di Darfo Boario Terme e Gabriele Filippini, il mio maestro di Tuina e Qi gong presso l’associazione WuWei di Brescia.

Qua la mano! Valeria

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