MOVIMENTI OCULARI: come e perché gli occhi si muovono

Anche se non ne siamo completamente consapevoli, gli occhi sono in costante movimento. Questo accade perché il nostro cervello ha bisogno di diverse informazioni per analizzare ciò che ci circonda e gli occhi si muovono per andare ad osservare i diversi punti dello spazio in modo che l’immagine cada esattamente sulla fovea (foveazione). La fovea è una piccola parte della retina dove si ha la migliore acutezza visiva, grazie alla grande concentrazione di fotorecettori coni. Se l’acutezza visiva è migliore, allora il cervello avrà maggiore capacità di processare l’oggetto in modo dettagliato. Invece nella parte periferica della retina si ha un’alta concentrazione di fotorecettori bastoncelli, sensibili ai cambiamenti di luce, che permettono la percezione del movimento e quindi la possibilità di direzionare la fovea nel punto dove la periferia ha rilevato qualcosa da analizzare e ha catturato l’attenzione.

I movimenti oculari avvengono quando sono stimolati i muscoli extraoculari e sono:

  • Vergenze: quando gli occhi si muovono secondo direzioni opposte (convergenza e divergenza), che si attivano nel momento in cui dalla posizione all’infinito (lontano) portiamo gli occhi ad oggetti più vicini “incrociandoli”.
https://s3-eu-west-1.amazonaws.com/scienze-public/attachments/files/000/004/453/original/Visione_Binoculare.pdf?1559661540
  • Versioni: quando gli occhi si muovono secondo la stessa direzione, quindi se voglio guardare in alto, basso, destra e sinistra con la testa ferma.
https://www.docenti.unina.it/webdocenti-be/allegati/materiale-didattico/412713

Si parla più precisamente di prassie dello sguardo quando i movimenti sono finalizzati ad una funzione specifica, tra queste troviamo:

  • Inseguimenti (pursuit): quando gli occhi devono inseguire una mira in movimento
  • Saccadi: quando si spostano gli occhi da un punto ad un altro dello spazio

I movimenti di vergenza hanno la funzionalità di permettere la visione singola dell’oggetto che si sta osservando, infatti se non “puntiamo” gli occhi su ciò che vogliamo guardare si avrà sdoppiamento, come accade in alcuni casi di strabismo.

Le prassie dello sguardo, in particolare i movimenti saccadici, sono molto importanti per direzionare lattenzione spaziale e durante la veglia in un giorno se ne eseguono circa 150 000. Per il nostro cervello non è possibile processare tutte le informazioni che effettivamente l’ambiente ci offre, per questo motivo è costretto a selezionare una parte di esse. Il meccanismo utilizzato è quello dell’attenzione, che ha il ruolo di selezionare, filtrare e attivare in ogni momento le informazioni necessarie allo scopo prefissato. La capacità di spostare l’attenzione può essere di tipo endogeno (volontario) o esogeno (involontario, da stimoli esterni) e può avvenire rispettivamente spostando gli occhi nello spazio attraverso la saccade volontaria, oppure utilizzando la periferia che percepisce lo stimolo esterno causando una saccade riflessa. Questo legame tra movimenti saccadici ed attenzione è importante sia per l’esplorazione spaziale, ma soprattutto per la lettura.

Durante l’attività di lettura si compiono una serie di rapide saccadi, che permettono di scorrere sulla riga, alternate da fissazioni finalizzate a processare le informazioni del testo in modo efficiente. La grandezza di queste saccadi varia in base alla capacità del lettore, l’età, la facilità del testo. Le saccadi compiute si dividono in:

  • Saccade progressiva: sposta gli occhi da sinistra a destra seguendo il testo
  • Saccade regressiva: permette di riesaminare il testo letto
  • Saccade di ritorno: permette di passare alla riga sottostante, è quindi una saccade ampia accompagnata da un’altra correttiva per aggiustare la posizione di inizio riga.

Anche i movimenti pursuit, seppur non intervenendo durante la lettura, sono necessari perchè contribuiscono alla stabilità dei movimenti saccadici fini. Qualora questi movimenti non siano precisi, la lettura ne risentirebbe. Infatti, i bambini che leggono lentamente, hanno necessità di utilizzare il dito per seguire la riga o si perdono nel testo è molto probabile che compiano saccadi o inseguimenti poco accurati.

I movimenti di inseguimento, detti anche pursuit, invece permettono di seguire oggetti in movimento, mantenendo sempre la fovea centrata sulla mira. Un esempio di oggetto in movimento può essere la palla durante il gioco, pertanto i pursuit risultano molto importanti per chi pratica sport. Può capitare di vedere bambini a cui non piace il gioco di lanciare e riprendere la palla, probabilmente perché non riescono a muovere gli occhi in modo preciso e li porta ad essere in difficoltà nel gioco.

Mentre è possibile che deficit di vergenze e versioni siano migliorabili tramite utilizzo di lenti, per i deficit delle prassie dello sguardo non è possibile fornire una compensazione oftalmica.
Qualora nell’analisi visiva emergessero difficoltà nei pursuit e nei movimenti saccadici, l’optometrista consiglierebbe la rieducazione visiva, che permetterebbe di insegnare al cervello come rendere questi movimenti più accurati ed efficaci.

Hai mai avuto difficoltà di lettura oppure nel gioco della palla? Noti che il tuo bambino ha necessità di utilizzare il dito quando legge? Oppure ti capita di sentire i tuoi occhi fare fatica a vedere singolo quando studi? Questi sono alcuni dei sintomi di defict nei movimenti oculari, contatta un optometrista per approfondire!

Se hai dubbi o vorresti maggiori informazioni, scrivi nei commenti o contattami alla mail delbono.serena@gmail.com

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