Ed eccoci ad un nuovo articolo sull’alimentazione.
Una delle domande che mi viene rivolta più spesso (in quanto vegana) oltre alla famosissima: “ma le proteine dove le prendi?” è questa: “ma non hai una carenza di B-12?”.
Sono vegana da ormai 10 anni e no, non ho sviluppato una carenza, anzi, esserlo mi ha permesso di restare in buona salute! Mi spiego meglio. Dopo il passaggio a quest’alimentazione ho effettuato regolarmente le analisi 1 volta l’anno. Appena deciso di intraprendere questo stile di vita feci un check up completo accorgendomi subito di essere carente!!!
Com’era possibile? Avevo mangiato carne fino alla settimana prima.
Grazie ad un’integratore sublinguale ho subito recuperato i normali valori e poi ho fatto parecchie ricerche per capire cosa fosse successo.
Ecco qui cosa ho compreso.
Tutti possono sviluppare una carenza.
Purtroppo questa è la realtà! Il problema è che la B-12 si trova sì negli alimenti di origine animale ma in quantità e proporzione variabile, inoltre questa vitamina è sensibile alle alte temperature di cottura e alla luce. Per cui, se anche un alimento fosse ricco di questa preziosa vitamina sulla carta, non è detto che sia altrettanto alta la percentuale di assorbimento da parte del nostro corpo.
Che cos’è?
La vitamina B-12 è prodotta da batteri, funghi e muffe e nessun essere animale la contiene naturalmente!
I batteri producono B-12 attiva, mentre funghi e muffe ne producono anche di inattiva e quest’ultima può portare ad un male assorbimento di quella attiva! Tutte le forme inattive non solo assimilabili dall’organismo umano.
A cosa serve?
La vitamina B-12 è un coenzima e regola alcune sintesi metaboliche come la sintesi degli acidi nucleici e il metabolismo di proteine e lipidi. In sostanza concorre nella produzione di globuli rossi e nel mantenimento di un buono stato del sistema nervoso centrale.
Cosa può portare una carenza?
Leggendo quanto sopra si può facilmente intuire che una delle conseguenze di una carenza può essere l’anemia oppure la depressione, mancanza di memoria, demenza e tetraparesi. Nei bambini porta ad un ritardo della crescita.
Raccomandazioni per vegani ed onnivori.
Una dieta vegana è ricca di acido folico che riesce a sopperire la mancanza di B-12 per le sintesi metaboliche riguardanti il ciclo sanguigno, quindi il sintomo dell’anemia può non comparire ma il protrarsi a lungo di una condizione di carenza può portare a danni, anche permantenti, a carico del sistema nervoso.
Un onnivoro che presenta anemia molto facilmente verrà portato ad assumere un integratore di ferro ma la causa potrebbe essere una carenza di vitamina B-12! Dato che in un normale esame dell’emocromo questo parametro non è compreso, chiedete al vostro medico di base di inserirlo in ricetta!
Una carenza che colpisce tutti!
Un mito da sfatare è sicuramente quello riguardante il fatto che solo i vegani possano essere carenti di B-12, non è così. Le motivazioni possono essere varie.
Disponibilità nel cibo: tutte le fonti, animali e vegetali (alimenti addizionati poco diffusi in italia) hanno un contenuto di questa vitamina troppo variabile e non sempre è specificato se sia attiva o inattiva!
Capacità di assorbimento dell’organismo: una volta ingerita la vitamina subisce tutta una serie di processi di elaborazione che culminano con assimilazione a carico dell’ultimo tratto dell’intestino tenue. Se la nostra acidità gastrica o alcune sostanze non mantengono determinate caratteristiche ecco che il processo viene meno. Ecco che quindi chi soffre di gastrite, ulcere etc sarà più soggetto a carenza.
Età: studi condotti dal Dipartimento dell’Agricoltura USA dimostrano che dopo i 50 anni il 30% dei soggetti perde la capacità di elaborare ed assorbire la B-12.
Farmaci antiacidi e condizioni di insulino-resistenza limitano l’assorbimento.
Dopo quanto si sviluppa una carenza?
Il fegato è in grado di accumulare la B-12 quindi i sintomi possono comparire anche dopo 2/3 anni ma in alcuni soggetti si posso avere dopo pochi mesi. Ne deriva quindi che il fabbisogno giornaliero sia variabile da persona a persona.
La B-12 nella carne.
Come già detto, nessun animale produce naturalmente questa vitamina, quella che riusciamo ad assumere mangiando carne è solo quella che l’animale aveva accumulato e non ancora utilizzato. Attenzione, la qualità della vitamina somministrata attraverso i mangimi addizionati dati negli allevamenti intensivi non è certa e non si può sapere se sia attiva o meno, oltre che se di sintesi chimica oppure no!
La B-12 e gli integratori.
Personalmente mi sono trovata molto bene con un integratore di sintesi della Long life da 1000 mg ma ne esistono davvero di tutti i tipi (gocce, compresse, fiale etc…). Se soffrite di patologie gastriche questa soluzione è da preferire perché dal cavo orale la vitamina passa subito al sangue attraverso le mucose.
Frequenza: è stato dimostrato che data la difficoltà di assorbimento è meglio un dosaggio alto e una somministrazione frequente dato che non c’è pericolo di sovradosaggio! Solo 1% della vitamina verrà assorbita.
Spero con questo articolo di aver dissipato alcuni dubbi e chiarito qualche concetto.
Il cibo è nutrimento per la nostra casa e per il nostro cuore.
Fate tutto con rispetto!
Alla prossima, vostra T.
Fonti: La scienza vegetariana
Libro Veg Pyramid