La scuola digitale

La tecnologia non è entrata solo nella
vita quotidiana delle persone e in ambito lavorativo ma anche in
ambito scolastico. La cosiddetta Tecnologia educativa è fonte di
innovazione del metodo di insegnamento frontale e nozionistico
rendendolo interattivo e sociale.

Non solo vi è ormai il registro elettronico, ma tutte le risorse, approfondimenti, lezioni ecc sono disponibili e fruibili da ogni alunno.

https://www.robertosconocchini.it/gestione-scolastica/4270-un-registro-elettronico-gratuito-scuola247.html

Oggigiorno pensare a una scuola senza
tecnologia è impossibile in quanto il digitale offre servizi a cui
diviene impossibile rinunciare.

Quando uno studente ha l’opportunità di rivedere una video-lezione del proprio insegnante, piuttosto che navigare all’interno di una presentazione dinamica o di avere a disposizione la sintesi vocale o una piattaforma per gli approfondimenti anche a casa e rielaborare tutto questo materiale con tempi più rilassati rispetto a quelli che solitamente ha a disposizione, è chiaro che la scuola sta offrendo un’opportunità di apprendimento aumentata oltre che una risorsa inclusiva per tutti quegli alunni che hanno bisogni specifici.

Se fino a 15 anni fa per vedere un film o un documentario si doveva andare in “bidelleria” e prenotare la televisione, che puntualmente se l’era già accaparrata la 3c o la 5a, ora grazie alla LIM (Lavagna Interattiva Multimediale) ogni classe può vedere tutto quello che vuole, quando vuole e senza dover prenotare più nulla.

https://www.orizzontescuola.it/usare-la-lim-nella-scuola-dellinfanzia/

Se fino a qualche tempo fa per fare informatica si andava in laboratorio, e guarda caso le “primine” di turno lo prenotavano per tutto il mese, sempre più istituti ora l’informatica la svolgono grazie alla LIM e sempre più studenti hanno un personal computer o tablet da poter utilizzare in classe.

La modalità di apprendimento è
cambiata e tutti coloro che utilizzano la tecnologia nelle classi
saranno a loro volta competenti poi nel futuro ad utilizzarla.

Pro e contro

Nonostante la tecnologia in ambito scolastico sia diffusa largamente su tutto il territorio italiano, vi sono ancora delle obiezioni e dei punti a sfavore di essa.

Per primo, vi è un fattore che non dipende dalla tecnologia ma dal background dei docenti. Non tutti gli insegnati hanno competenze digitali, in questo caso l’innovazione tecnologica può risultare inutile nella pratica, in quanto non utilizzata, o peggio ancora dannosa perché utilizzata male.

Ad esempio, la LIM, richiede alcune competenze specifiche, come l’essere in grado di utilizzare il pc, il sapere fare ricerche in rete, nonché la capacità di saper utilizzare alcune funzionalità specifiche presenti nel device. Quando queste competenze non sono presenti, l’insegnante si trova in difficoltà e si rischia di perdere tempo anche solo per far partire un video su Youtube o per accendere il video proiettore.

Il lato positivo è che in caso di
mancanza di queste conoscenze si possono svolgere dei corsi di
aggiornamento e recuperare le lacune.

In altri casi negativi, vi è il rischio in cui la tecnologia venga impiegata senza necessità. C’è un aneddoto simpatico nel mondo dell’informatica scolastica, in cui un tecnico informatico sta spiegando la funzionalità di collegamento del computer principale con quello degli alunni ed esclama: “Ecco, vede? Quando questa lucina verde si accende, significa che l’alunno seduto al computer in fondo all’angolo a sinistra chiede parola.” Il professore risponde: “Ma non può semplicemente alzare la mano?”. Ecco, questo è un esempio di un utilizzo inutile della tecnologia, in quanto essa non va usata per fare un qualcosa che può essere realizzato senza.

http://itbrasolutions.com/intelligenza-artificiale-tra-fantascienza-etica-e-scenari-futuri/

Un concetto cruciale deve essere sottolineato: la tecnologia, specialmente quella scolastica, in nessun modo sostituisce la funzione umana, altrimenti esclude e non educa. La tecnologia amplifica le competenze umane, semplificandone le difficoltà e, semmai, velocizzandone i processi. E’ nata per aiutare le persone non per sostituirsi a loro.

Un’ altro caso in cui la tecnologia viene contestata riguarda la presenza del fenomeno del cyber-bullismo, che secondo i detrattori di questa visione negativa, porterebbe a un’ulteriore esposizione a questo fenomeno. Ma di fatto è proprio il contrario, se chi usufruisce della tecnologia per apprendere, impara anche ad utilizzarla nel modo più idoneo, il cattivo uso sarebbe già preventivato, quindi escluso.

https://www.stopbulli.it/cyberbullismo-quando-diventa-reato/

In ultimo, ma non per importanza, purtroppo non tutti gli istituti comprensivi sono dotati di strumenti digitali e questo porta a uno squilibrio di apprendimento tra chi li ha a disposizione e chi no.

Ad esempio, in due classi dello stesso istituto in cui una ha la Lavagna Interattiva Multimediale a disposizione e l’altra no, si può creare un dislivello di competenze, oppure creare la situazione spiacevole per cui la LIM debba essere divisa per due classi e quindi fare confusione nel cambio classe degli alunni.

Peggio ancora sono i dislivelli che si
creano in istituti che ce l’hanno con quelli che non l’hanno, in cui
chi non ce l’ha non ottiene gli stessi vantaggi.

Diffusione della
Scuola Digitale

La tecnologia nelle scuole è diffusa
in tutto il mondo, ad esempio, in Gran Bretagna ormai è presente in
quasi tutte le scuole.

Mentre in Messico già nel 2003 per la
LIM era stato speso 620 Milioni di Euro, dotando così 45.000 classi
di Lavagna Interattiva Multimediale.

In Italia, nel 2008, periodo in cui sì
è amplificata la presenza del digitale, sono state installate 10.000
LIM per poi essere nel tempo estese ulteriormente.

https://www.unpaeseperstarbene.it/2011/aula-di-informatica-aperta-ai-cittadini/

Divario tra nord e sud

Per quanto riguarda nord e sud c’è un
divario tecnologico, non solo nella presenza di tecnologie ma, anche
dell’uso appropriato che se fa.

Ad esempio, per quanto riguarda le aule computer, che ormai sono presenti in quasi tutti gli istituti italiani, al nord non vengono usate frequentemente nel 34% dei casi, mentre nel sud la percentuale aumenta fino al 52%. In altre parole nel sud una volta su due, pur avendone la possibilità non si utilizza il laboratorio di informatica.

Purtroppo la tecnologia nelle scuole italiane è spesso limitata, o dall’eterno divario tra nord e sud, o dalla mancata preparazione personale degli insegnanti, o dallo scarso accesso alle risorse finanziarie.

https://www.linkiesta.it/2018/10/01/tecnologia-a-scuola-crescono-le-classi-20-ma-il-sud-arranca/

Mai quanto ora però è necessario ampliare la visione che si ha sulla tecnologia e non viverla solo come un ambiente virtuale per intrattenerci sui social (nel 2020 l’assioma “internet=facebook” non può più valere).

Questo vale sia per il corpo
insegnanti, educatori e operatori, sia per le famiglie che, abituate
a delegare il ruolo formativo alla scuola, non hanno ancora ben
chiaro l’importanza della collaborazione con la scuola.

In un’ epoca in cui tecnologia,
istruzione e formazione coincidono, la relazione tra addetti ai
lavori (insegnanti, educatori e assistenti), alunni e famiglia gioca
una partita a cui non può assolutamente perdere.

La scuola-digitale ai tempi del
Covid-19: la didattica a distanza

A partire
dall’inizio dell’emergenza Covid-19, il noto portale specializzato in
ambito dell’istruzione Skuola.net realizza ogni settimana l’
Osservatorio Scuola a distanza, rilevando che la didattica a distanza
è entrata nella quotidianità di studenti e docenti.

Mai come adesso il regitro di classe elettronico è cruciale per mantenere rapporti in tempo reale con famiglie e insegnanti.

Molto utile è l’utilizzo delle mail, delle video-lezioni e dei gruppi Whatsapp.

A seconda delle esigenze degli alunni, (in quanto l’utilizzo del digitale degli alunni delle elementari sarà diverso per quelli delle medie, che a sua volta sarà diverso dagli alunni delle superiori, vengono organizzate lezioni online in modo tale che il programma ministeriale scolastico possa continuare senza essere interrotto.

Ovviamente le
difficoltà ci sono, non tutti gli alunni hanno lo stesso approccio
alle competenze digitali e tenere la classe attenta durante il corso
delle video-lezioni non è come gestirla fisicamente in un’aula con
25 persone presenti in carne e ossa.

Altra questione
ancora da risolvere è il mancato accesso alla didattica online a
tutti quegli alunni con bisogni specifici che non essendo autonomi e
avendo degli impedimenti oggettivi, ne sono esclusi.

Nonostante le difficoltà, la scuola online è diffusa su gran parte del territorio nazionale e nessuno si può sottrarre a lezioni, verifiche e persino ai consigli scolastici.

Ringraziamo la nostra nuova fantastica collaboratrice Adriana Violi!

Fonti:

http://www.erasmusplus.it/leducazione-digitale-a-scuola-in-europa-un-nuovo-rapporto-della-rete-eurydice/

https://www.istruzione.it/scuola_digitale/allegati/Materiali/pnsd-layout-30.10-WEB.pdf

https://www.educazionedigitale.it/

https://www.agendadigitale.eu/scuola-digitale/tecnologie-e-linguaggi-digitali-a-scuola/

https://www.repubblica.it/economia/rapporti/paesedigitale/storie/2018/10/01/news/scuola_un_alunno_su_3_frequenta_la_classe_2_0_ma_resta_ampio_il_divario_nord-sud-207870497/

https://www.repubblica.it/scuola/2020/03/13/news/coronavirus_la_didattica_a_distanza_decolla_lezioni_online_per_9_studenti_su_10-251205013/

https://tg24.sky.it/cronaca/2020/03/10/coronavirus-scuola-online.html

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