Chi non ha mai sentito parlare di Marie Kondo?
La giovane giapponese maniaca del riordino è diventata un
vero e proprio fenomeno pop.
Dopo la vendita in più di 30 nazioni del suo recente best seller Il magico potere del riordino e 96 lezioni di felicità ora conduce un programma Netflix “Facciamo Ordine”.
La sua fama le è valsa anche la citazione in diversi telefilm tra cui persino “una mamma per amica”!
Nel suo programma Marie istruisce i partecipanti circa il
metodo Konmari.
Tale metodo prevede 4 momenti principali. Prima ci si occupa
dei vestiti, poi dei libri, dei documenti ed infine delle miscellanee
(Komono) presenti in bagno,cucina e garage.
Fa portare tutti gli oggetti di una singola categoria in un
solo punto facendone una montagna, lasciando che il possessore si renda conto
del numero spropositato di cose che possiede e quanto esse siano superflue.
Questa è forse l’unica parte sensata che trovo in tutto il
processo Konmari.
Perché a questo punto Marie esorta a prendere un singolo capo o oggetto per volta e a chiederci ,dopo averlo portato al petto, se ci “irradia gioia”. Ora, datemi della disincantata, ma preferisco un atteggiamento più pragmatico.
In tutta sincerità mi chiederei piuttosto : “uso questo oggetto? Mi serve?”. Perché , sempre ad onor del vero, la padella antiaderente non mi provoca sentimenti forti e non irradia gioia nel mio cuore, ma mi serve e se dovessi gettarla o regalarla sarebbe problematico…
Il passo successivo della cara, esilissima, Marie è il
disporre gli oggetti in scatole dentro scatole con altre scatole più piccole ma
in modo che “tutto sia visibile” oppure piegare i vestiti facendone
delle salcicce che stiano in piedi da sole.
Ora, tralasciando il fatto che anche lei fatica a far stare in piedi quei fagotti arrotolati, non tutti i capi e i materiali possono uscire da un tale avvolgimento senza pessime sorprese quando, una volta srotolati, debbano finalmente essere indossati. A mio avviso possono essere piegati secondo il metodo Kondo : jeans, abiti sportivi e intimo… niente di più.
Ok, passiamo oltre: riordiniamo i libri. Marie dice “non più di 30 libri”. Tutti gli altri via, dentro gli scatoloni e fuori dalla porta! Per una come me a cui i libri donano parecchia gioia , suona quasi come una bestemmia. Consigliami piuttosto gli ebook ed un acquisto consapevole, ma i libri non si buttano! Già mi è difficile regalarli, figurarsi mandarli al macero! Mai!
Forse però ciò che più mi ha lasciato interdetta è lo
smaltimento forzato dei ricordi. Eh si, perché il metodo Konmari arriva anche
lì, tra le fotografie della vostra infanzia e le lettere del vostro primo
amore. Vi da una scatolina carina e carina e a te sta il dolorosissimo compito
di gettare metà dei ricordi di una vita.
Chi mi conosce sa che , ancora prima di abbracciare il
minimalismo, ho sempre avuto un impegno ossessivo-compulsivo nel riordino.
Nonostante ciò credo che quando un oggetto supera questa semplice dimensione
materiale e diventa un ricordo disfarsene ci impoverisce in qualche modo.
Detto ciò , se non la pensate come me, se Marie Kondo , nonostante la pessima edizione italiana del programma ( tra sottotitoli errati e parti lunghissime non tradotte) , vi ha conquistato e cambiato la vita, posate i forconi… questa è solo una mia opinione.
Fatemi sapere però cosa ne pensate nei commenti!
Vi lascio con un mio articolo sul decluttering e un “kcing!”
alla Marie. (link)
Un bacio e alla prossima,
Barbara.
One comment:
Penso che Marie scoprisse che ho fotografie risalenti al mio trisavolo e le conservo le verrebbe un attacco! 😂
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