Siamo a settembre e per me questo significa solo una cosa.
Nuovi inizi.
Ho sempre amato questo mese e la stagione che segue, per me equivale alla primavera. Anche se tutto dovrebbe appassire e morire per lasciare posto all’attesa, la mia sensazione è che invece tutto stia sbocciando offrendo colori e opportunità meravigliose.
Così solitamente sono sempre piena di buoni propositi, progetti e idee da realizzare, manco fossimo a gennaio. Scrivo tutto, sull’agenda, su un plan, ovunque. Amo la tecnologia ma alcune cose per me devono restare su carta per funzionare, quasi come se l’atto stesso dello scriverle rendesse già reali le intenzioni che quindi non possono essere tradite.
Amo circondarmi di coccole, l’arpeggiare di una chitarra, le candele profumate o l’incenso, un buon tè una copertina (nel mio studio c’è già abbastanza freddo) e i pensieri, compagni fedeli e a volte leggeri. Ovviamente in questo brainstorming personale è facilissimo inciampare nella voglia di scrivere altro, come ad esempio una canzone.
Questo è quello che è accaduto l’altro giorno, scrivendo altro ecco che fa capolino l’ispirazione e che cosa fai? Non l’accogli? Sia mai!
Così comincio a lanciare sulla carta i pensieri e le parole che scorrono come un fiume in piena; una strofa, il ritornello, la seconda strofa e poi? Nulla, mi sono incagliata ed ero lì che quasi riprendevo a scorrere e invece no, blocco.
Ho cambiato posizione, stanza, ho bevuto qualcosa, ho cantato e ricantato quel pezzettino, ho coccolato il gatto, ho guardato fuori dalla finestra, mi sono messa a suonare ma nulla. Per quanto cercassi di distarmi il mio pensiero era sempre su quella parola che non arrivava. Così, quasi per sbeffeggiarmi, tardava sempre più.
Poi ho mollato.
Più tardi, non ricordo nemmeno cosa stessi facendo, eccola. Nulla di nuovo per me ma nonostante ciò è sempre come fosse la prima volta, ancora mi meraviglio.
Oggi volevo proporvi un haiku che parlasse di settembre ma durante la ricerca mi sono imbattuta nei versi di Hokushi, mi sono rivista e ci ho visto anche settembre. Vorrei sapere cosa ci vedete voi.
Ecco descritto in sintesi tutto quello che ho scritto e vissuto qualche riga più su, la mia natura prolissa mi fa intuire che forse non sarei mai stata una brava scrittrice di haiku se fossi nata nel periodo Edo.
Vi auguro di trovare il vostro papavero oggi, domani e tutte le volte che potrà servirvi.
Alla prossima, vostra T.