Inermi di fronte alla bellezza ed alla nascita.
Sul sentiero di montagna
scorgo un non so che di grazioso,
un fior di violetta.
Matsuo Basho
In questo lunedì voglio semplicemente regalarvi questo haiku che, nella sua semplicità, mi riporta al ricordo delle mie passeggiate in montagna di qualche settimana fa.
Ad un tratto i miei occhi sono stati abbagliati dai toni accesi di meravigliose violette. In quel momento mi sono soffermata ad osservare come quel tipo di fiore nasca sempre lì e in tal modo la sua bellezza resti in qualche modo immutata, quasi come se si trattasse di un prato sintetico. Non si tratta delle stesse viole, i fiori lasciano il posto ad altri, identici, e così la bellezza resta eterna.
La nascita di qualcosa è sempre un evento che affascina: la perfezione delle forme, delle funzioni, biologicamente programmate per rispondere ad un preciso scopo.. Un ciclo continuo al quale imponiamo significati intrinseci mentre il senso è solo uno… perpetrare la vita, la propria sopravvivenza.
E così, ancorati come i coralli alla barriera, i bradipi all’albero, le persone alle persone, i ricordi al cuore, si resta legati alla vita e se ne difende l’incommensurabile bellezza.