Eccoci qui!
Vi abbiamo chiesto di inviarci attraverso i nostri social le domande che non avete mai avuto la possibilità di fare a tema sesso, relazioni e sessualità!
Ringraziamo il Dott. Matteo Merigo per la preziosissima collaborazione.
Partiamo subito!
1. Quali sono i fattori che influiscono sull’orientamento sessuale di una persona?
In realtà non esiste un fattore determinante, come pure non esistono delle teorie vere e proprie che identifichino l’origine dell’orientamento sessuale, e per il momento possiamo solo dire che l’orientamento sessuale emerge in fase puberale e poi si consolida man mano nella vita dell’individuo. Inoltre, molte teorie cercano di comprendere soltanto l’ipotesi di comparsa dell’omosessualità e si disperdono sul fattore più importante.
Potrà sembrare sciocco, ma studiare l’omosessualità a discapito della eterosessualità, è come studiare il ghiaccio rifiutando cosa sia l’acqua o vapore. In poche parole, genetica, status sociale, fattori educativi, esempi genitoriali, non sono predittivi per etichettare un ragazzo omosessuale o una ragazza eterosessuale e viceversa; diciamo che il fattore più importante è la consapevolezza dell’attrazione verso un genere piuttosto che un altro (o entrambe le cose)
2. Cosa porta una persona ad essere attratta da entrambi i sessi? Ci sono fattori familiari, educativi, ambientali, genetici in particolare che influenzano lo sviluppo della bisessualità?
Come detto sopra, esistono diversi fattori che possono creare nello sviluppo del bambino o bambina un predisposizione sessuale ad un ormai ampissimo campo di scelta (omosessuale, eterosessuale, bisessuale, pansessuale, polimorfi, asessuati) . Al di là del fattore genetico, che è stato compresso come un elemento non significante nell’attrazione, gli altri presentano un’interazione tra il sé e gli altri, con il desiderio esploravi e costituente la persona.
3. Quanto il sentirsi femmina o maschio è influenzato dalla cultura e quanto invece da fattori prettamente biologici?
L’Identità di Genere, possiamo descriverla con le frasi “io mi comporto da maschietto, perché mi sento tale”, oppure “io mi comporto da femminuccia perché mi sento tale”. È il momento della creazione di una forma identitaria che nasce dalla presa di coscienza e si scontra con il Ruolo di Genere dove i due bambini, ipoteticamente, dicono “devo giocare a calcio perché sono un bambino” o “devo giocare con le bambole perché sono una bambina” e rivestono del ruolo socialmente accettabile “maschio-gioco a calcio”, “bambina-gioco con le bambole”.
Fortunatamente abbiamo dei genitori che assecondano il desiderio del gioco senza accusare il bambino o la bambina che desiderano giocare con quello che vogliono e accettano di permettere al bambino o bambina, di esplorare le possibilità di gioco. I fattori biologici che entrano in campo, contribuiscono ad aspetti primari e secondari come lo sviluppo degli organi genitali, aumento del seno, modifica della struttura ossea e via dicendo.
Considerando poi che lo sviluppo è in quanto tale una modifica a 360° della persona, anche l’orientamento sessuale si può modificare con quel continuum sessuale di cui parlava il professor Valerio. In poche parole, l’aspetto biologico incide tantissimo, ma l’influenza della cultura può esser ancor più incisiva (cercate la ricerca di John Money e del caso Reimer).
4. Come posso aiutare mio figlio a sviluppare al meglio la propria identità sessuale? Dovrei lasciare a sua disposizione i giochi da maschi (automobili, armi) e altri da femmine (Barbie) così da potergli permettere di scegliere?
Più scelte abbiamo a disposizione, maggior diventa il bagaglio culturale utilizzabile da una persona, perché stimolo chiama stimolo. Molti bambini giocano con gli aspirapolvere giocattolo e poi li smontano per capire come funzionano, altre bambine decidono di accantonare la barbie per usare le automobiline, oppure scelgono di giocare insieme a giochi diversi.
L’identità sessuale è un insieme di elementi che costituiscono la persona, tra questi il “ruolo di genere” spiega come, ogni contesto socioculturale riconosce dei comportamenti, degli stereotipi e delle attitudini come propri di un dato genere. Io sono dell’idea che bambini e bambine debbano giocare liberamente con quello che ritengono essere più utile. Se una bambina vuole giocare a calcio, fa bene. Se un bambino vuole giocare con le bambole, fa bene. Non è predittivo per l’omosessualità, ma la curiosità nel gioco è predittiva per l’evoluzione.
5. Come si può mantenere accesa la passione dopo la nascita di un figlio?
È una domanda complessa perché nasconde al suo interno, una serie di problematiche diverse e varie (difficoltà post parto, ritmi modificati, preoccupazione per il figlio, timore di mancanza di desiderio, utilizzo del bambino nel lettone per “separare” i genitori). La cosa più importante è concedersi un momento di distacco dalla triade madre-padre-bambino e rifocalizzarsi sulla diade maschio-femmina. Prendersi una giornata di divertimento, andare in una SPA o a cena, vivere la notte insieme, godendosi quegli istanti e sapendo che sono unici ma ripetibili.
6. Partner impotente: cosa fare?
Ricordiamo che il pene non è un osso o una cartilagine o un muscolo, ma è composto dai corpi cavernosi e dal corpo spugnoso dell’uretra. Quindi il pene è molto simile ad una spugna che, imbevuta di sangue si erige, mentre se il sangue è ridotto, si affloscia.
Il pene è un organo molto “umorale” e quindi risente dagli stress, dalle preoccupazioni o pensieri. Anzi, proprio i pensieri preoccupanti possono causare difficoltà nel raggiungere e mantenere l’erezione.
Ti sembrerà assurdo, ma anche situazioni molto eccitanti possono causare impotenza temporanea. A volte mi capita di parlare con persone che, di fronte ad una partner molto desiderata o in situazioni particolari, tutta l’eccitazione si trasforma in ansia e si verifica il crollo della libido. Ricordando che ogni situazione ed ogni problema è sempre diverso, ti do una delle primissime tecniche da utilizzare in una coppia ben solida ed unita, è di fermarsi dall’attività sessuale e riprendere dopo una breve sosta. Questo per permettere all’adrenalina di esser riassorbita e permettere all’eccitazione di andare oltre l’ansia.
Se l’impotenza è molto frequente, è importante effettuare visite strumentali per escludere qualsiasi causa organica. Una volta escluse, un lavoro di coppia con uno psicoterapeuta può essere molto utile.
La raccolta delle domande resta aperta! Vi invitiamo ad approfittarne!
Ancora un ringraziamento al Dott. Merigo che potrete trovare qui
Dott. Matteo Merigo
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo Associato A.M.I.S.I.
Via Zanardelli 76 – Concesio – +39 3470345785