La comunità pedagogica è concorde nell’affermare che i limiti e le regole permettano la crescita equilibrata di un individuo, ma allora perché i genitori sembrano sempre meno propensi a darne?
Da educatrice ho notato che, col passar degli anni, capitano molto più spesso casi in cui il genitore si sente in colpa quando deve negare qualcosa ai propri figli; casi in cui, anche per bimbi molto piccoli, si ammette la difficoltà nel dare delle regole chiare ed in taluni casi le si “contratti” con i propri figli.
Credo che contrattare le regole con i propri figli quando questi sono molto piccoli sia un errore, lasciate che vi spieghi il perché:
- Fino ai 10-11 anni i ragazzi non hanno ancora sviluppato la piena comprensione ed interiorizzazione delle regole. A questa età il modo in cui diamo le regole deve cambiare per andare incontro ai mutamenti della preadolescenza e dell’adolescenza. Bisognerà dare più autonomia e libertà pur sempre mettendo dei “paletti”. Ne parleremo più diffusamente in un prossimo articolo.
- Se non imparano ad accettare regole e a rispettarle sarà per loro molto difficile relazionarsi con il gruppo dei pari. Non sapranno stare alle regole in classe o durante i giochi e potrebbero per questo essere esclusi. Vivere in una società ,inoltre, comporta l’acquisizione di regole che dobbiamo seguire.
È importante distinguere a questo punto la differenza che c’è tra uno stile educativo autoritario ed uno autorevole.
Saper dare delle regole ai propri figli e dire di no, non significa urlar loro in faccia o ricorrere alla violenza.
La violenza fisica o verbale non è mai la soluzione giusta.
I ragazzi devono avere figure di riferimento equilibrate, quindi per quanto possibile evitate le sfuriate (lo so, talvolta può risultare difficile).
E’ inoltre fondamentale essere coerenti e preferire poche regole costanti e sensate, meglio ancora se condivise dalle figure che si occupano del bambino.
L’importanza del patto educativo
Si definisce patto educativo quello esistente tra figure educative circa regole ed obiettivi educativi. Vi dovrebbe essere una coerenza educativa tra scuola e famiglia ad esempio. Ma anche tra genitori (mamma e papà) e altre figure, per esempio tra genitori e nonni. Quando tra le varie figure educative non c’è coerenza educativa, nel bambino si genera confusione e non può beneficiare del sistema contenitivo generato dalle regole.
I bambini infatti hanno bisogno di questo contenitore, anche per la propria serenità e il proprio benessere emotivo. Le regole permettono ai bambini di percepire che c’è qualcuno che si interessa a loro e che contiene le pulsioni ed gli istinti che ancora non hanno imparato a governare e comprendere.
Se avete dubbi, perplessità o volete condividere con me la vostra opinione, lasciate pure un vostro commento. Sarò più che lieta di rispondervi.
Barbara
One comment:
Lo faccio leggere ai suoceri! Magari capiscono perché insisto con alcune regole…
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