Le medicine antiche di tutti i popoli utilizzavano piante, parti di animali, acqua, terra, scambi di calore e rituali spirituali. Per questo motivo possono essere considerate “naturali”, nel senso più completo e profondo del termine, in quanto la visione dell’uomo e della malattia prevedeva la valutazione globale della stato di salute della persona sui piani fisico, psichico e spirituale. Veniva inoltre valutata la qualità della relazione dell’individuo con gli altri e con l’ambiente circostante.
Queste discipline erano basate sul mantenimento e sul riequilibrio dell’energia vitale individuale, considerata come forza guaritrice, la vis medicatrix, che agisce prevenendo le malattie o ripristinando lo stato di salute.
Il rapporto fra uomo e ambiente veniva visto come un continuo scambio di materia ed energia tra l’uno e l’altro. In questa filosofia ogni persona era allo stesso tempo un individuo unico e irrepetibile, ma anche una parte del tutto in cui è immerso. In questo senso veniva applicato il principio oggi chiamato olismo, che in greco significa “tutto come intero”.
Alcune medicine tradizionali sono state sempre utilizzate nei Paesi di origine, come quella indiana e quella cinese, altre sono state tramandate all’interno di piccole comunità.
In particolare in Europa le antiche pratiche mediche tradizionali ebbero un brusco arresto nel periodo medioevale, pur continuando in parte a sopravvivere grazie ai monaci erboristi.
Le prime figure di spicco che riproposero cure naturali comparvero nel XIX secolo proponendo l’idroterapia, ovvero applicazioni di acqua calda o fredda. A questa pratica man mano se ne aggiunsero altre, che riguardavano ad esempio l’alimentazione e gli stili di vita, che già allora, nelle grandi città che stavano sorgendo, causavano malessere ai soggetti più sensibili.
La parola naturopatia fu coniata nel XIX secolo ed il significato più utilizzato oggi deriva dall’inglese nature’s path, ovvero “sentiero della natura”.
La medicina dal XX secolo in poi
All’inizio del XX secolo fu introdotta la medicina moderna o ufficiale, che oggi utilizza la strumentazione per diagnosticare le malattie, prescrive farmaci prodotti in laboratorio ed effettua interventi chirurgici.
Da allora e fino agli anni Settanta le medicine tradizionali persero la loro popolarità nella maggior parte dell’Europa. Successivamente risuscitarono interesse nei casi in cui la medicina ufficiale non consentiva di ritrovare il proprio benessere individuale.
Attualmente la naturopatia ha ripreso tutti i fondamenti filosofici delle cure tradizionali, calandoli nella nostra realtà. In questa visione moderna la medicina farmacologica e la naturopatia possono essere utilizzati in modo complementare, prevedendo un’azione curativa farmacologica/chirurgica unita ad un’azione depurativa, rigenerativa e di sostegno energetico effettuata tramite le terapie naturali.
Oggi abbiamo a disposizione un’offerta di cure alternative molto vasta, tanto che per lo stesso problema è possibile scegliere fra più tecniche, a seconda della propria inclinazione.
Esistono discipline più corporee, come la riflessologia plantare o più energetico/vibrazionali come ad esempio i Fiori di Bach o più legate all’espressione verbale, come il counseling, o combinazioni di più tecniche.
Altri esempi di cure alternative sono Aromaterapia, Feng Shui, Idrotermofangoterapia, Iridologia, Nutrizione, Tecniche di comunicazione.
Nei prossimi articoli ti presenterò queste tecniche, fammi sapere se hai interesse verso una in particolare. A presto!