Quando la musica incontra i videogiochi

Questa settimana vi parleremo di una forma d’arte che amo da sempre e che, lo confesso, mi ha risollevata in più momenti difficili della mia vita.

I videogiochi.

In questo articolo parleremo del rapporto tra musica, arte e videogiochi e di come questi si siano influenzati a vicenda dando vita a qualcosa di nuovo, originale ed ispirato.

Video musicali ispirati ai videogiochi.

Abiura di me – Caparezza
La prima volta che ascoltai questa canzone fui rapita dal testo ricco di citazioni a videogiochi vecchi e nuovi. Fu davvero divertente scovarli tutti e mi ci vollero più ascolti per ascoltare bene la base, anch’essa ricca di particolari e suoni appartenenti al mondo video ludico. Anche il video ovviamente ha un’ambientazione particolare che ci trasporta in una sorta di zona neutra in cui fluttuano pixel, pezzi di tetris e altro fino alla battaglia con il boss finale. Divertentissimo e geniale.

Money For Nothing – Dire Straits
In questo brano si fa ampio sfoggio della computer grafica per dare vita al connubio tra realtà e fantasia. Potremo quindi ammirare la maestria di Mark Knoplfer alternarsi alla storia di due uomini addetti alle consegne dai colori fluo alle prese con consegne di frigoriferi, TV e microonde. 

Careless Whisper – Seether 
Questa cover del famosissimo brano degli Wham è un purpurri di citazioni videoludiche e non. Infatti, non solo troverete una grafica 8 bit e degli scenari familiari, ad esempio il videogioco anni 80 Digger, ma citazioni a personaggi e serie TV (super Vicky, Ghostbusters, A-Team, Mork and Mindy). Vi sfido a scovarli tutti e fare una lista nei commenti! 

Wait For Me – Moby
Questo brano è stato oggetto di un concorso per il quale occorreva proporre un video adatto. Al secondo posto arrivò questo video ispirato ad un platform che fa un po’ il verso a Super Mario, dove un uomo si reca a lavoro superando varie peripezie e rimettendoci qualche cuore. Sta a voi scoprire come andrà a finire. 

The invisible man – Queen
Un brano che sicuramente molti ricorderanno (anche se non è tra i più famosi) anche grazie al video. I queen prendono vita in un videogioco chiaramente ispirato a Little Computer People. Quanti di noi avrebbero voluto che il caro Freddie si materializzasse sui nostri schermi o ancor meglio, nella nostra cameretta. Magie degli anni 80!

Californication – Red Hot Chili Peppers
Non poteva mancare questo video famosissimo alla fine degli anni 90. Erano gli anni d’oro della prima PlayStation e infatti nel video possiamo cogliere citazioni a Tomb Raider (livello subacqueo), GTA e un inaspettato Cool Boarders. La canzone mi è ormai insopportabile perché l’ho davvero sentita fino alla nausea ma il video ha un’effetto nostalgia che mi fa sopportare ancora una volta questo piccolo dolore. 

La musica dei grandi compositori e artisti. 


Here’s to you – Ennio Morricone

Questo meraviglioso compositore che ha scritto capolavori musicali per ogni forma d’arte ci ha regalato anche questo brano utilizzato da Hideo Kojima in Metal Gear Solid IV e V. Come aggiungere magia ad altra magia! 

Song 2 – Blur
Soltanto un’intro con questa canzone avrebbe potuto carpire la mia attenzione e spingermi a giocare ad un gioco di calcio! Road to world Cup! Da quel giorno nessun altro ci riuscì.

Fly me to the moon
Se il rock/metal sembrano appartenere più facilmente al mondo dei videogiochi vi stupiró. Bayonetta è un gioco frenetico, con la giusta dose di azione e cattiveria, eppure c’è posto per del soave jazz. Effettivamente, guardando le forme morbide della protagonista, tutto acquisisce più senso. 

Silent Hill – Cesare Cremonini
Nessun video musicale per questa canzone ispirata al noto videogioco horror, nel testo si citano le colline da cui non si può scappare, voci che ti chiamano per metterti davanti a ciò che sei e quanto non essere consapevoli di se stessi porti alla pazzia. Il sintetizzatore che si sente nel brano riprende sonorità e note dei temi pricipali di questa saga famosa anche per la sua magnifica colonna sonora.

Lara Croft, icona pop ed ispirazione

Larasong (Litfiba) e Amami Lara (E. Finardi)
Negli anni 90 Lara Croft, eroina dei giochi della saga Tomb Raider, era un’icona famosa per le sue curve sexy e la sua forza dal retrogusto di emancipazione femminile. Io l’amavo come tutti ma, se apprezzai il brano di Finardi (amami Lara) presentato a Sanremo nel 1999, non posso fare altrettanto con questo dei Litfiba orfani di Piero Pelú. Posso capire il voler ricalcare le armonie e le melodie degli archi sfiorando a malapena l’epicità della colonna sonora originale ma…
Il cantato ed il testo rovinano e vanificano gli sforzi con una facilità disarmante!
Le canzoni di Cristina D’avena sono molto più ispirate, e sia chiaro io le adoro.
Semplicemente inascoltabile.

Un’inverno da baciare – Marina Rei
Adoravo questa canzone e la vocalità di Marina, il video poi era ipnotico essendo praticamente una copia di Tomb Raider. Marina, diventata un agglomerato di poligoni, si lancia alla ricerca di se stessa recuperando degli oggetti in questo livello con tanto di leve nascoste, squali etc. Incredibile come il video anticipi i tempi riproponendo anche le “tipologie di morti” in cui Marina (come Lara) può incappare. Annegata, sbranata dagli squali, cadendo da altezze ragguardevoli etc con tanto di fan service sulle natiche e seni. Certamente tutto questo può essere scandaloso ai nostri giorni ma all’epoca era tutto normale.

I videogiochi sono arte?

Non solo la musica si è ispirata o ha ispirato il mondo dei videogiochi, anche il cinema e le arti figurative hanno dato il loro contributo. Personalmente non comprendo la difficoltà che alcuni hanno nel considerare i videogiochi come forma d’espressione artistica. Tutto quello che l’uomo riesce a partorire nella sua fantasia e concretizzare nella realtà, è arte a mio modestissimo parere. I videogiochi raccontano storie, vite ed emozioni esattamente come un dipinto, una pellicola o una melodia, anzi a dirla tutta compie la magia di unire tutte queste arti in un unico prodotto del quale non siamo solo osservatori.

Il videogioco infatti ci mette di fronte all’interazione, alla decisione, al peso di alcune scelte, emozionandoci, insegnandoci anche il peso delle stesse.

Di conseguenza non riceviamo passivamente un concetto ma lo facciamo nostro attraverso l’esperienza che mezzi come la realtà virtuale rendono ancora più potenti. Non ho alcun dubbio nell’affermare quindi che, non solo i videogiochi sono una forma d’arte, ma sono l’unica che le comprende tutte insieme nello stesso momento trasformandola in un esperienza sensoriale completa.

Non lasciatevi intimorire da ciò che non conoscete e sfruttate le potenzialità che questo mezzo offre, come sempre il problema non è il media ma chi ne usufruisca.

Giocate responsabilmente!

Vi lascio dei link ad articoli che approfondiscono la relazione tra l’arte e i videogiochi.

ARTE E VIDEOGIOCHI

ESPERIENZE SENSORIALI

QUADRI CHE ISPIRANO VIDEOGAME

Alla prossima, vostra T.

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