The king’s speech: un re alla ricerca della propria voce

Il discorso del re o “The king’s speech”, uscito in italia nel 2011, è un film divertente, toccante e umano.

La direzione di Tom Hopper e il cast stellare di questa pellicola – primo fra tutti Colin Firth – riescono a coniugare una trama storicamente accurata con dei tempi sciolti e dinamici, per nulla noiosi.

“Il discorso del re” narra la storia di Giorgio VI, duca di York, re d’Inghilterra e padre della famosissima Elisabetta II.

Dopo l’abdicazione del fratello, Giorgio è costretto a prendere le redini del regno in un periodo storicamente difficile. Il nuovo re teme di non essere in grado di portare avanti questo gravoso compito e i suoi dubbi sono condivisi da diversi membri della corte e del parlamento. Questo perché il sovrano è un uomo abbastanza timido, non adatto a condurre una nazione, e oltretutto balbuziente.

Convinto dalla moglie inizia un percorso con il logopedista e scienziato australiano Lionel logue, il quale, con metodi anche poco ortodossi, cercherà di permettere al re di ritrovare la sua voce e la fiducia in sé stesso.

Nel 1900 infatti nasceva l’interesse per lo studio dei
disordini del linguaggio. Logue aprì uno studio per il trattamento di tali
disturbi e qui curò non solo personaggi di alto spicco come Giorgio VI ma anche
pazienti indigenti incapaci di sostenere le spese per degli interventi specialistici.

Questa settimana Persona360° si è interessata alla voce come strumento dell’uomo e come via del benessere. Considerata quindi la sua importanza è opportuno sensibilizzare anche verso quelle condizioni che possono inficiare il linguaggio e la comunicazione.  Trovo che questo film svolga egregiamente questo compito e ne consiglio la visione a tutti, specie a chi, per varie ragioni, ha a che fare con i disturbi del linguaggio e la balbuzie.

Fatemi sapere nei commenti se avete già visto questo film e cosa ne pensate, noi di Persona360° lo abbiamo adorato!

Vi lascio con una clip dal film ed un grande abbraccio

Barbara