Lenti a contatto: cosa sono e perché sono sicure

Eccoci arrivati alle porte dell’estate: la voglia di vacanze e libertà comincia a farsi sentire. Quando arriva il caldo è molto comune ritenere l’occhiale un oggetto scomodo da indossare e tante persone preferirebbero non averlo, soprattutto per diverse attività come quelle sportive o quando si va al mare o in piscina.

La soluzione più semplice per questo tipo di esigenze, sia pratiche che estetiche, è l’utilizzo delle lenti a contatto. Ma potrebbero sorgere, soprattutto per i più diffidenti, diverse domande: sono sicure? Sono fastidiose? Per quanto tempo posso indossarle? Posso utilizzarle quando vado in piscina? Allora proverò a rispondere ai diversi dubbi cominciando dalla storia.

Lo sapevi che la prima idea di lente a contatto è stata pensata da Leonardo da Vinci nel 1508? Nei suoi scritti infatti compaiono alcuni studi riguardanti l’ottica, l’occhio e la visione e in un manoscritto compare un disegno (Figura1) in cui spiega l’esperimento di immergere gli occhi in acqua per neutralizzare o modificare la refrazione della cornea. Dopo di lui si sono succeduti diversi esperimenti teorici e pratici come quelli di Cartesio, Philipe de la Hire e Thomas Young che hanno portato intorno al 1880 alla progettazione delle prime vere lenti a contatto, soprattutto per scopo terapeutico (protezione per intervento, per rimozione della palpebra o per cheratocono). Ovviamente i materiali utilizzati al tempo non erano adeguati e si verificarono diverse irritazioni e problematiche. Una svolta si ebbe con l’invenzione della plastica e in particolare del PMMA, un polimero sviluppato nel 1934 e utilizzato per la produzione delle lenti a contatto rigide corneali. La diffusione maggiore avvenne però con l’introduzione sul mercato delle lenti a contatto morbide nel 1971 da parte di Bausch & Lomb, grazie al materiale assorbente chiamato HEMA. Oggi il 90% delle lenti utilizzate sono morbide perché consentono un maggiore confort e sicurezza, soprattutto grazie alla continua ricerca nei materiali che permettono una interazione sempre più ottimale con l’occhio e in particolare con il film lacrimale.

Cominciamo dalle prime domande: sono sicure? Sono
fastidiose? Quanto posso indossarle?

Le lenti a contatto di oggi sono sicure e permettono un confort che può durare diverse ore nell’arco della giornata. Però i materiali di cui sono composte sono differenti e ognuno interagisce diversamente con l’occhio della persona. Ecco perché è importante rivolgersi ad un optometrista contattologo per verificare la compatibilità della lente a contatto con il film lacrimale e il corretto posizionamento sull’occhio. Infatti quando posizioniamo la lente nell’occhio, va ad “immergersi” nel film lacrimale, dividendolo in film pre-lente, che la riveste esternamente, e un film post-lente, che la separa dalla cornea. Nel film pre-lente si trova lo strato lipidico, che si rinnova ad ogni ammiccamento ed è necessario alla riduzione dell’evaporazione dell’acqua, il quale è seguito da una parte di strato acquoso, con funzione metabolica di nutrimento della cornea, di pulizia e lubrificazione. Il film post-lente è invece composto dalla restante parte acquosa e dallo strato mucinico, necessario per rendere bagnabile la cornea e permettere alla lacrima di aderire alla superficie esterna dell’occhio.

Lo scopo della lente a contatto è quello di correggere il difetto visivo senza alterare l’equilibrio lacrimale naturale dell’occhio e il suo metabolismo. I materiali devono quindi rispettare diverse caratteristiche quali:  buona distribuzione della lacrima sulla superficie della lente, resistenza alla disidratazione e all’accumulo di depositi, buon trasporto di fluidi sotto la lente per minimizzare la sensazione di presenza e migliorare l’ossigenazione.

Da queste considerazioni si può capire come l’utilizzo corretto delle lenti a contatto non presenti un rischio, ma è sempre indispensabile verificare prima l’idoneità dell’occhio al loro utilizzo. Non dovranno quindi essere presenti segni di controindicazione quali: predisposizione a congiuntiviti allergiche, blefariti, infezioni, occhio secco patologico, utilizzo di farmaci che alterano il metabolismo corneale, lavoro in ambienti polverosi.

Per corretto utilizzo delle lenti a contatto si intende non abusarne, quindi:

  • Cercare di non usarle dal mattino appena svegli fino alla sera quando si va a dormire. Se si prevede di indossarle per più di 8 ore è preferibile l’utilizzo di sostituti lacrimali adeguati per idratare la lente e l’occhio.
  • Non dormire con le lenti indossate, perché mentre l’occhio è chiuso non avviene l’ossigenazione della lente e quindi della cornea
  • Rispettare le date di scadenza, perciò non usare più volte una lente giornaliera o non sforare di troppi giorni con le lenti settimanali o mensili
  • Utilizzare i prodotti adeguati per la disinfezione e pulizia della lente, che siano compatibili con il materiale della lente, con la lacrima e che non siano aperti da troppo tempo. Sostituire anche il contenitore almeno ogni 2 mesi, per evitare la formazione di batteri o sporcizia sul fondo.
  • Non utilizzarle sotto la doccia/in piscina/al mare, perché assorbono facilmente l’acqua e quella del rubinetto o dei luoghi pubblici è contaminata, potendo portare a infezioni. Se dovesse essere indispensabile l’uso in piscina o al mare, è preferibile l’utilizzo della lente giornaliera, in modo da poterla gettare una volta usata, ma comunque non aprire gli occhi quando si è immersi per evitare le contaminazioni

Un altro dubbio può essere: Sono astigmatico, oppure
ipermetrope, esistono lenti per il mio difetto visivo?

Certo, esistono. Vi sono però delle limitazioni nella
disponibilità se si hanno alti astigmatismi, astigmatismi obliqui o
ipermetropie/miopie elevate, ma uno specialista può trovare sicuramente la
soluzione più adatta.

Infine, chi porta occhiali progressivi può avere lo
stesso effetto con le lenti a contatto?

La risposta è sì! Esistono le lenti a contatto multifocali e anche dei metodi di correzione sia per lontano che per vicino. Queste lenti hanno geometrie complesse e potrebbero servire alcune prove per trovare il risultato migliore perché l’obiettivo è quello di trovare il giusto compromesso tra lontano e vicino, valutando quale visione che si vuole privilegiare.

Spero di averti rassicurato sull’utilizzo delle lenti a ogni dubbio a contatto! Se hai ulteriori dubbi o domande, scrivimi nei commenti o via email, ti risponderò volentieri!

Serena Delbono

Ottico Optometrista

delbono.serena@gmail.com







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