a cura del Dott. Matteo Merigo.
Ieri ho visto un video toccante che mi ha fatto parecchio riflettere.
Attraverso la tecnologia della realtà virtuale, una mamma che ha perso la figlia di leucemia a soli 7 anni, ha la possibilità di rivederla per darle l’ultimo saluto. Nel video la signora si trova in un’enorme giardino, con cataste di legna al suo fianco, e la piccola bambina che si pone davanti a lei, con l’innocenza e semplicità della sua età.
La madre, attraverso il sistema VR, vede e vive l’immagine della figlia, ci parla ed interagisce, accarezzandole il viso con i guanti multimediali e sentendo sulla propria pelle la sensazione del tocco.
Guardando il video dal punto di vista della signora, possiamo notare come lei veda la bambina, le micro espressioni facciali e corporee, nonché la posizione delle sue mani sul voto della piccola, commuovendosi ed esprimendo gioia e dolore nel vivere quelle emozioni.
Il video prosegue con la bambina che mostra il suo “giardino magico”, dove la sua anima continua a vivere e chiede alla mamma di festeggiare con lei il suo compleanno. La bambina poi raccomanda alla mamma di tenere in considerazione la sorella e il papà, chiedendo anche a loro di rimanere uniti nella buona e cattiva sorte. Sul finale, la bambina si sdraia sul letto dicendo alla mamma che ora la deve salutare perché ha sonno.
Chiudendo gli occhi una meravigliosa farfalla di luce si posa su di lei e poi spicca il volo, come ad intendere che la sua anima e purezza, rimarranno vive per sempre.
Sicuramente la mia descrizione, non riesce a toccare o far comprendere al meglio lo stato emotivo di questo esperimento (e vi consiglio di guardarlo con attenzione a questo link), ma da clinico mi sono posto un paio di domande.
Aiuta davvero?
La perdita di un figlio, come altri eventi drammatici della nostra vita, sono eventi complessi, che ne toccano non solo il ricordo di ciò che non si ha più, ma anche il dolore nel capire che la vita è drasticamente modificata e, per quanto una persona metta in movimento le proprie forze, la realtà non torna indietro.
Ma un sistema come questo, diventa realmente risolutivo al lutto, o si rischia di incancrenire il ricordo, addirittura peggiorando il futuro?
Nei commenti al video, si fa riferimento al fatto che la mamma ora si sente meglio e che quell’esperienza è stata per lei risolutiva del conflitto interiore.
Ovviamente spero sia realmente così, anche perché è chiaro che il lavoro stato ragionato molto, sviluppato, testato e soprattutto, centrato sulla persona.
Quindi non è nato per creare un videogame molto realistico, ma per utilizzarlo secondo finalità terapeutiche importanti.
Due mondi apparentemente lontani
L’uso della realtà Virtuale in psicologia non è una novità, anzi è piuttosto nota anche per i risultati sotto le aspettative, complice l’idea sperimentale vincente ma poco realistica o poco sviluppata, però ormai siamo in una realtà diversa, dove il mondo tecnologico e quello psicologico, riescono a comunicare e sviluppare nuove terapie.
Nel lavoro clinico spesso ci rendiamo conto che, per quanto si possa aiutare una persona a superare un trauma, dobbiamo anche confrontarci con le resistenze della persona e su quello scontro con la realtà, che rende ancor più complesso il trattamento del trauma. Ora, la psicologia e la psicoterapia si sono evolute e in questa evoluzione, uno studio come quello messo in movimento dal team coreano del video, apre una nuova ed interessante frontiera per dare (almeno) un ultimo addio e togliersi anche quel fastidioso e pesantissimo senso di colpa, che molti di noi provano quando temono di non aver fatto abbastanza anche nelle situazioni impossibili.
Ma uno psicologo da solo, può riuscire a far ciò? Chiaramente no!
Il lavoro è stato creato da un team con ingegneri, tecnici informatici, psicologi finanziatori e altri esperti che in team, hanno progettato e realizzato questo interessante sistema. Quindi no, nel 2020 non si può più immaginare di lavorare da soli e funzionare da Dei onnipotenti della risoluzione dei conflitti dell’animo umano, ma è possibile entrare in una nuova idea di terapia, sicuramente più costosa nella creazione, ma più imponente nella trattazione delle difficoltà dell’animo umano.
Vi lasciamo un altro video di approfondimento sull’argomento