Le 7 divinità della fortuna

Girovagando sui social leggo spessissimo frasi che sottolineano come questo 2020 sia carico di cattiva sorte, ed è sicuramente vero che stiamo vivendo un periodo davvero complesso sia a livello storico che sociale.
Proprio per questo motivo voglio parlarvi delle sette divinità della fortuna (shichifukujin) a cui in oriente (e non solo), ci si rivolge per evocare benevolenza per varie ragioni.

Ve le elenco:
Daikokuten
 (大黒天 Dio dell’abbondanza e ricchezza), 
Bishamonten (毘沙門天 Dio della guerra), 
Benzaiten (弁才天 o 弁財天 Dea della bellezza, della musica e di tutto ciò che scorre),
Ebisu (恵比寿 Dio del cibo quotidiano), 
Fukurokuju (福禄寿 Dio della buona sorte e della lunga vita), 
Jurōjin (寿老人 Dio della conoscenza e della longevità)
Hotei (布袋 Dio della felicità)

Le origini

A livello temporale possiamo collocare la comparsa di questo gruppo di divinità attorno al XV secolo. Curiosamente solo Ebisu ha effettive origini giapponesi, le altre divinità sono prese in prestito dal Taoismo (Cina) e dal Buddismo (India). Queste divinità venivano adorate individualmente, poi sono state accorpate in un unico gruppo, gli shichifukujin appunto, che rappresentano i protettori delle arti e professioni.
La tradizione vuole che nei primi giorni dell’anno nuovo questi discendano dal “paradiso” e portino doni, ricchezza, successo agli umani a bordo della loro nave magica.

Ebisu e Daikokuten furono le prime due divinità ad essere venerate dai mercanti al fine di richiamare ricchezza, abbondanza e fortuna negli affari.
Ci fu un progressivo bisogno da parte dei giapponesi di cercare un supporto di altra natura e per altre categorie di persone, probabilmente a causa delle tante guerre civili, calamità naturali etc. Così i viandanti e i dottori si rivolsero a Bishamonten e gli artisti e i musicisti a Benzaiten. Gli studiosi ed intellettuali rivolsero le loro preghiere a Fukurokuju e Jurojin, mentre i letterati scelsero Hotei.

  • Piccole curiosità.
  • Hotei non era una divinità ma un saggio realmente esistito in Cina.
  • Parallelamente alla loro diffusione si segnalarono molti casi di rapine compiute da malintenzionati travestiti da sette divinità, in fondo alla fine tutto il mondo è paese.
  • Le 7 divinità furono rappresentate per la prima volta da un artista conosciuto al tempo, Kano su richiesta di Tenkei (monaco buddista che si dice abbia dato il via al culto di queste divinità).
dipinto di Kano Chikanobu

Extra

Rumiko Takahashi che ci ha ben abituato al connubio tra storia e modernità, culto e tradizione, ha dedicato un OAV a queste divinità. Ranma ½: Le sette divinità della fortuna è un film spassosissimo ricco di humor che vuole fare il verso al più celeberrimo “grosso guaio a china town”, infatti in tutto il mondo il titolo dell’opera è Ranma ½: Big Trouble in Nekonron, China.

Trama: Una graziosa ragazza di ori di nome Lychee irrompe nella palestra Tendo accompagnata del suo elefante Jasmine dicendo di essere alla ricerca di un “rotolo della fortuna” affidato tempo prima ad Happosai il vecchio e strambo maestro di Genma Saotome e Soun Tendo.
In questo documento viene spiegata una non meglio precisata “tecnica definitiva”.
Anche i valorosi guerrieri di Nekonron, guidati dal fortissimo principe Kirin sono sulle tracce del rotolo e alla vista della bella Akane, Kirin si innamora e la rapisce per convincerla a sposarlo. 
A Ranma non resta che partire per recuperare la pergamena e la povera Akane.

Vi lascio qui sotto il film disponibile sui YouTube.

Ci ritroviamo su queste pagine la settimana prossima per approfondire la divinità di Daikokuten.

Alla prossima, vostra T.

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