Alfabetizzazione emotiva: insegnare l’alfabeto delle emozioni

La parola “alfabetizzare” è comunemente associata al processo di insegnamento della lettura o della scrittura. Competenze di base in ambito educativo. Tuttavia, questo concetto è stato progressivamente associato a diversi ambiti a seconda del contenuto dell’insegnamento. Alcuni esempi sono espressioni quali alfabetizzazione informatica, scientifica o tecnologica.

“Insegnare l’alfabeto delle emozioni per aiutare i ragazzi a diventare giovani uomini equilibrati e sereni… la capacità di leggere e comprendere le proprie emozioni e quelle degli altri. Questo processo è molto simile a quello nel corso del quale si impara a leggere… Analogamente, l’alfabetizzazione emotiva comporta il riconoscimento dell’aspetto e delle sensazioni associati alle nostre emozioni, e in un secondo tempo l’uso di tali abilità per comprendere meglio noi stessi e gli altri. Impariamo così ad apprezzare la complessità della vita emotiva e questo migliora le nostre relazioni personali e professionali, aiutandoci a rafforzare i legami che arricchiscono la nostra vita.” (Kindlon e Thompson, 2000)

L’alfabetizzazione emotiva consiste nell’insegnare cosa sono le emozioni, a cosa servono, come si esprimono e come si possono gestire. È insegnare a capire sé stessi e gli altri a livello emotivo. La capacità di gestire le proprie ed altrui emozioni è una competenza fondamentale per l’adattamento sociale e relazionale di ogni essere umano, in quanto conoscere le emozioni permette di sviluppare strategie di coping (strategie per far fronte allo stress) e di stabilire relazioni sociali positive.

Si noti che i concetti di alfabetizzazione emotiva e di educazione emotiva vengono utilizzati in modo intercambiabile per riferirsi alla stessa cosa.

“L’educazione emotiva è il processo educativo continuo e permanente che mira a promuovere lo sviluppo emotivo come un complemento indispensabile dello sviluppo cognitivo, in quanto entrambi rappresentano due elementi essenziali dello sviluppo della personalità completa”. (Rafael Bisquerra)

L’alfabetizzazione emotiva si pone come un’opportunità per affrontare i comportamenti di disturbo, l’aggressività o i conflitti nelle relazioni interpersonali. Dal momento che l’assenza di competenze emotive è spesso legata a questi problemi. Se si educa alle emozioni, probabilmente queste tipologie di situazioni diminuiranno.

Come afferma la psicologa dell’infanzia Neva Milic Muller “l’apprendimento socio-emotivo aiuta i bambini a sviluppare capacità di comunicazione e integrazione sociale”. Infatti, l’assenza di competenze emotive è spesso associata a problemi comportamentali, aggressività e relazioni interpersonali conflittuali. Per il benessere psicologico del bambino, quindi, è fondamentale che venga messo in atto questo lavoro di educazione alle emozioni. E’ bene comunque ricordare che l’alfabetizzazione emotiva è frutto dell’interazione tra diversi sistemi che si intrecciano tra loro: il sistema familiare, il contesto scolastico, il gruppo dei pari ecc.

Oltre ad approfondire la conoscenza dell’universo emotivo in cui siamo immersi, l’alfabetizzazione emotiva si propone una serie di obiettivi (Carpena, 2001; Vallés, 2000; Bisquerra, 2000) tra cui:

  1. Identificare i casi di scarso impegno emotivo
  2. Sapere cosa sono le emozioni e come riconoscerle negli altri
  3. Imparare a classificare le emozioni
  4. Modulare e gestire il livello di emotività
  5. Sviluppare la tolleranza alle frustrazioni della vita quotidiana
  6. Prevenire l’abuso di sostanze che creano dipendenza e altri comportamenti a rischio
  7. Costruire la resilienza
  8. Adottare un atteggiamento positivo verso la vita
  9. Prevenire i conflitti interpersonali
  10. Accrescere l’empatia
  11. Sviluppare l’autocontrollo.

Secondo il consorzio W.T.Grant i componenti fondamentali di programmi di alfabetizzazione emotiva a scopo preventivo dovrebbero comprendere: (Goleman, 1996)

Abilità emozionali

  • Identificare e denominare i sentimenti
  • Esprimere i sentimenti
  • Valutare l’intensità delle emozioni
  • Controllarle
  • Rimandare la gratificazione
  • Controllare gli impulsi
  • Ridurre lo stress
  • Conoscere la differenza fra sentimenti e azioni

Abilità cognitive

  • Colloquiare con se stessi
  • Leggere ed interpretare i segnali sociali
  • Adoperare metodi graduali di risoluzione dei problemi
  • Comprendere la prospettiva altrui
  • Comprendere le norme comportamentali ed i comportamenti socialmente accettabili
  • Avere un atteggiamento positivo nei confronti della vita
  • Essere autoconsapevoli

Abilità comportamentali

  • Non verbali
  • Verbali

Secondo Goleman infine, le componenti principali della Scienza del sè e quindi le competenze cui essa dovrebbe puntare sono: (Goleman, 1997)

  • Essere autoconsapevoli
  • Saper decidere personalmente
  • Controllare i sentimenti
  • Controllare lo stress
  • Comunicare
  • Essere aperti
  • Essere perspicaci
  • Autoaccettarsi
  • Essere responsabili
  • Essere sicuri di sé
  • Saper entrare nella dinamica del gruppo
  • Saper risolvere i conflitti.

Ma come possiamo giungere a questi obiettivi? come si educa alle emozioni? Fatemi sapere nei commenti se vorreste approfondire questo argomento. Nel frattempo vi allego alcuni articoli sempre riguardo l’intelligenza emotiva e lo sviluppo emotivo e affettivo che potrebbero interessarvi.

Vi mando un grande abbraccio viruale e a presto Persone a 360 gradi,

Barbara.

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