Haiku d’estate

Una canzone dice che i papaveri son alti alti alti.
Io, nonostante i miei rispettabilissimi 159 cm, mi sento piuttosto affine al papavero.

Un fiore comune ma che spicca in mezzo agli altri a causa del suo rosso vivo.
Tutti siamo così, comuni eppure speciali.

Durante la vita ci sentiamo spesso fuori posto, al giorno d’oggi poi, tutte le altre persone ci danno l’impressione di essere un passo avanti, di aver già trovato la loro strada, di avere una vita fantastica, piena, ricca e stupenda.

Il punto è che questa percezione, non è reale.
I social network ci hanno abituati a questo.
Esiste solo ciò che viene mostrato, solo quello che viene documentato, di cui vi è traccia.
Poco importa cosa ci sia stato prima.

Nessuno lo vedrà mai.

Questo porta inesorabilmente a vedere i fallimenti, necessari per arrivare ad un obiettivo, come insuperabili condanne. Se non sono perfetto allora non mi mostro, non esisto, sono un fallimento perché a differenza di tutti io non riesco a fare.

Per tantissimo tempo ho censurato e sabotato me stessa per non mostrare il mio rosso vivo e in questo modo sì, che ho perso.

Fortunatamente l’età e la voglia di cercare sé stessi portano alla saggezza e finalmente oggi sono orgogliosa delle mie specialità, che sono comuni a tante altre persone in realtà.
Per cui siamo speciali e normali allo stesso tempo, fantastico no?

Con questo pensiero do il benvenuto ad una nuova settimana e ad una nuova estate.

Splendete vivi.

Alla prossima, vostra T.

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