Mindfulness MBSR: Quando la meditazione incontra la scienza

Nel corso del ‘900 è nato un profondo interesse per le pratiche meditative orientali in Europa e oltre oceano. A partire dagli anni Sessanta tale interesse ha raggiunto anche la psicologia clinica e la medicina.

Ciò ha permesso a Jon Kabatt Zinn, che all’epoca frequentava la facoltà di biologia, di avere l’opportunità, attraverso l’università, di incontrare personaggi di spicco del mondo Zen quali Thich Nath Hanh e Philip Kapleau.

Divenuto professore emerito in medicina, Kabatt Zinn ha elaborato nel 1979 il protocollo MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction) presso il centro medico dell’università del Massachussets. Questo protocollo inizialmente rivolto all’aumento del benessere e della qualità di vita di pazienti affetti da malattie e disturbi cronici è stato poi adottato da numerose strutture sanitarie per supportare le terapie mediche contro i disturbi alimentari e depressivi, le dipendenze da alcool o stupefacenti e gli stati di ansia e stress.

Grazie ai suoi studi, che hanno unito medicina, psicologia, neuroscienze, educazione e scienze sociali, Kabat Zinn è stato infatti capace di elaborare un percorso in grado di apportare notevoli benefici all’individuo.

I principali benefici che si possono riscontrare sono:

  • Aumento della consapevolezza del momento presente e il superamento di quei pensieri automatici che possono esserci nocivi.
  • Aumento del benessere fisico e psicosomatico. Migliora infatti il sonno, il sistema immunitario si fa più forte.
  • Aumento della capacità di ascolto e dell’empatia e quindi la possibilità di avere relazioni affettive più appaganti.
  • Ritardo dell’invecchiamento cerebrale. Le tecniche di risonanza magnetica suggeriscono che le pratiche mindfulness quali la meditazione mindfulness siano associate a cambiamenti nella corteccia cingolata anteriore, insulare, nella giunzione temporo-parietale, nella rete fronto-limbica e nel default mode network.
  • Aumento della resilienza e della capacità di far fronte alla sofferenza, al dolore e ai momenti difficili senza farsi sopraffare da essi.
  • Aumento dell’autostima. Permette infatti di comprendere i propri limiti e le proprie risorse oltre a instillare la consapevolezza di un centro, un punto fermo, di forza e calma, in noi stessi.

Jon Kabat Zinn è riuscito a utilizzare le pratiche meditative in modo sistematico attraverso un intervento strutturato per la prima volta in occidente ed ora la MBSR è diffusa in tutto il mondo e nei contesti più disparati. La si usa per esempio anche con gli anziani, le donne in gravidanza e con i bambini con difficoltà di apprendimento e attenzione.

Il protocollo MBSR si è dimostrato utile, come accennavamo, per coadiuvare il trattamento di numerose patologie:

  • Aiuta il trattamento del dolore cronico.
  • Nei pazienti oncologici la MBSR sembra apportare miglioramenti psicologici, come pure nei marcatori biologici.
  • È risultata utile anche per impedire o ritardare l’esordio della sindrome di Alzheimer.
  • È usata con pazienti che hanno disturbi cardiovascolari e per la riabilitazione post infarto e post trauma.
  • Aiuta nella gestione delle malattie autoimmuni e delle malattie dermatologiche.
  • Si dimostra utilissima per chi soffre di disturbi di dis-regolazione emotiva: come ansia, depressione, disturbi ossessivi, attacchi di panico.
  • Riduce la sintomatologia fisica e psichica dovuta allo stress: abbassa i livelli di cortisolo e porta ad un innalzamento delle telomerasi.
  • Riduce l’ipertensione e l’insonnia.

Credo che il successo di questo protocollo risieda nel fatto di saper integrare varie tecniche meditative ( il body scan, la meditazione della montagna, la meditazione della compassione amorevole, la meditazione Metta, la meditazione del respiro, la meditazione seduta e quella camminata) con l’hatha yoga, delle pratiche informali legate principalmente alla consapevolezza del metodo presente e degli esercizi di riflessione sui propri meccanismi mentali e comportamentali.

Il percorso prevede 8 incontri settimanali (talvolta 9 poiché il primo è semplicemente introduttivo) di circa un’ora e mezza. Ogni incontro prevede una parte dedicata alla meditazione (circa 45 minuti/1 ora) ed una parte di condivisione tra i partecipanti.

Ogni settimana si affrontano tematiche differenti e si assegnano dei compiti da svolgere da soli, a casa. Anche questo aspetto sono convinta sia un fattore determinante perché rende partecipi del proprio percorso e attivi nella costruzione del proprio benessere e della propria soddisfazione personale.

Da ex partecipante ed ora istruttrice del protocollo MBSR non posso che consigliarvi questa esperienza. Tutto lo staff di Persona360° ha iniziato insieme a me questo percorso! Seguiteci su Facebook ed Instagram per vedere l’evoluzione di questa “avventura” ed esserne partecipi.

Questa la foto del nostro primo incontro MBSR rigorosamente online, causa quarantena.

Vi ricordo che se volete approfondire la pratica meditativa in generale, informarvi sulle principali tecniche e capire come approcciarvi alla meditazione se siete neofiti, sul nostro sito potete trovare tutto ciò che vi serve semplicemente selezionando la categoria “meditazione”.

Un abbraccio e buona pratica,
Barbara

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