La posizione dell’albero, o Zhan Zhuang Gong (traduzione: stare eretti come un palo), rientra nella categoria delle posizioni statiche ed è una delle più semplici da spiegare, ma per praticarla correttamente necessita di molta costanza, impegno ed intenzione, in quanto la sua esecuzione è complessa.
Fu sviluppata dal maestro Wang Xiang Zhai (1886-1963) negli anni. Durante il suo percorso di ricerca e pratica dei vari stili interni sviluppò un suo stile interno, lo Yinquan. Attratto dagli aspetti benefici che questa tecnica portò sul suo corpo e quello dei suoi allievi, fu spinto a perfezionarla sempre più, trasformò così gli esercizi in un vero e proprio Qi Gong della salute.
Nel 1960 fu invitato ad esporre, nell’Istituto di Medicina Cinese, i vantaggi ed i giovamenti che rilevò praticando con regolarità le posizioni statiche ed in seguito le sue tecniche vennero applicate in moltissimi ospedali in Cina.
Trovo divertente osservare come una posizione apparentemente statica produca, in realtà, un forte movimento energetico interiore. Per quanto mi riguarda lo considero l’ennesima manifestazione del concetto di dualità Yin (staticità) e Yang (dinamismo).
La definisco “apparente” perché in questo esercizio non dobbiamo concentrarci sul restare immobili come statue, al contrario! Il nostro corpo con il passare del tempo ci porterà a compiere dei piccoli movimenti spontanei per trovare equilibrio, stabilità e rilassare le tensioni ed i blocchi presenti provocando un effetto liberatorio, esattamente come un albero.
È importantissimo per noi assecondare questi input e non contrastarli, più ci irrigidiamo e più creiamo tensioni e quindi ristagno di Qi, di conseguenza l’energia non circola in maniera fluida e corretta dentro di noi.
Lo scopo principale della posizione dell’albero è quello di rafforzare mente e corpo, che lavorano all’unisono, ecco in che modo:
- Mente: considerata anche una posizione meditativa, dobbiamo impegnarci a ricercare lo stato di vuoto mentale (lasciare andare i pensieri focalizzandosi sul “qui ed ora”) rimanendo al tempo stesso vigili, recettivi e concentrati rispetto ai vari suoni che ci circondano, anche quelli più flebili. Questo aspetto della pratica contribuisce a calmare la mente riducendo ansia e stress permettendoci di ritrovare e/o mantenere il nostro centro, cioè una situazione di equilibrio mentale.
- Intenzione: è un aspetto essenziale per chi pratica questo tipo di disciplina interna, infatti l’esercizio fine a sé stesso non basta senza la partecipazione di questo concetto tanto semplice quanto straordinariamente efficace, non otterremo gli stessi risultati senza di essa. In questo caso dobbiamo immaginare il nostro corpo (tronco e rami) che si espande crescendo in tutte le direzioni e che allo stesso tempo dai nostri piedi spuntino delle radici ancorandoci saldamente al terreno.
- Corpo: in primis, questo lavoro rinforza notevolmente gli arti inferiori donando una sensazione di radicamento ed equilibrio sempre più consolidata con il passare del tempo. Mantenendo la posizione più rilassata possibile consentiremo al nostro respiro di fluire calmo e profondo, al nostro ritmo cardiaco di regolarizzarsi ed al corpo stesso di mantenere una postura corretta senza creare tensioni muscolari ed articolari.
Durante lo svolgimento della tecnica il nostro obiettivo è quello di percepire e sviluppare la sensazione di stabilità, radicamento ed equilibrio riuscendo al tempo stesso a mantenere il corpo rilassato e privo di qualsiasi tensione.
Per praticare lo Zhan Zhuang Gong dobbiamo partire dalla posizione base (che descrivo nello specifico in questo articolo), quindi:
- piedi paralleli, larghezza delle spalle
- ginocchia lievemente piegate
- bacino retroflesso ed addome rilassato
- schiena dritta e spalle rilassate
- gomiti e polsi rilassati
- testa sospesa
- mento lievemente rientrato
- labbra chiuse e lingua che tocca il palato
Da qui, le braccia devono essere posizionate in avanti, morbide, rilassate e tondeggianti (come se volessimo abbracciare un albero di fronte a noi), i palmi devono essere rivolti verso il Dan Tian di riferimento (verso di noi).
Essendo una tecnica che si relaziona con i tre Dan Tian (in breve, i punti di raccolta del Qi) avremo tre posizioni diverse delle braccia:
- Dan Tian superiore: braccia alte e palmi rivolti alla zona degli occhi, tra le sopracciglia.
- Dan Tian medio: braccia media altezza e palmi rivolti al torace, verso il centro.
- Dan Tian inferiore: braccia basse con tre dita trasverse sotto l’ombelico.
Questi esercizi vanno mantenuti a lungo, dai 15 minuti fino a tutto il tempo che ritenete necessario, anche delle ore, permettendo al sangue (Xue) ed al Qi di circolare liberamente nel corpo.
Per i neofiti è assolutamente normale sentire indolenzimento, tensione e stanchezza, quindi state tranquilli!
Ascoltate il vostro corpo e dove percepite fatica cercate di rilassarvi, più sentite “pungere” e “bruciare” più dovete cercare di visualizzare la tensione che lentamente si scioglie ed allenta.
Ponete la vostra attenzione sulla postura cercando di aggiustarla al meglio, all’ascolto di ciò che vi circonda per mantenervi presenti ed al respiro ricercando la calma mentale, il vuoto.
Spero che questo articolo vi sia piaciuto tanto quanto a me è piaciuto scriverlo! Attendo i vostri commenti, sono ansiosa di ascoltarvi e di scambiare opinioni e rimango a disposizione per ulteriori domande e/o chiarimenti!
Un ringraziamento doveroso alla mia insegnante di Tai Chi, Qi Gong e Shaolin, Ambra Vielmi, presso l’A.S.D. Team Tigre Bianca di Darfo Boario Terme e Gabriele Filippini, il mio maestro di Tuina e Qi gong presso l’associazione WuWei di Brescia.
Qua la mano! Valeria
Foto: https://francescodalpino.org/tag/zhan-zhuang-%E7%AB%99%E6%A1%A9-qi-gong-%E6%B0%A3%E5%8A%9F/