Cari lettori e lettrici, tra pochi giorni si festeggerà la ricorrenza pagana Samhain, o più recentemente chiamata Halloween, quindi non potevo non sfornare un articolo “spettrale”, perché sì… ovviamente anche nella tradizione cinese i fantasmi… esistono ed il loro nome è Gui!
L’ideogramma Gui (Ricci 2832- GR 6407) significa anima sensitiva, anima di un defunto ancora legata al mondo terreno, demone, diavolo, spirito cattivo, spirito insoddisfatto, pericoloso, influenza occulta, nefasta, fantasma.
Il carattere antico rappresentava una forma umana vaporosa, le forme più moderne sono rappresentate con una testa con un’appendice che può esser una coda, uno straccio.
Per lo Shuo men, quando un essere umano “ritorna” da morto, diventa un fantasma.
Il carattere rappresenta un essere umano con la testa da demone. I soffi yin del demone sono insidiosamente nocivi, di qui l’elemento grafico a destra del carattere.
“Si chiamano Shen gli spiriti propri del cielo e degli avi. Si chiamano Qi gli spiriti differenziati della Terra (…). Si chiamano Gui gli spiriti degli umani dopo la morte (…). Gli Shen sono nobili e attivi come il Cielo, i Qi sono comuni e docili come le Terra, i Gui sono agitati come la vita degli uomini quando non hanno trovato un luogo di riposo.”
Padre Larre
I Gui hanno a che fare con le anime del polmone, Po e le anime del fegato, Hun. L’ideogramma di Po è infatti composto dal carattere gui e bai che definisce il bianco, il puro, il chiaro, mentre Hun è composto da gui e yun, nuvola.
Al momento del concepimento, il Po penetra nel Jing, al momento della morte si perde il Jing, ovvero la base e l’essenza della vita, che abbandona il corpo attraverso il Po. Quindi il Po entra nel corpo nel concepimento e vi esce nella morte.
A volte l’anima che risiede nel Po non vuole lasciarlo e vuole tornare ad essere concepita di nuovo: questi sono i fondamenti della reincarnazione, poiché vi è una situazione “incompiuta” da completare.
Il problema quindi si ha quando non si è pronti a morire, come in caso di incidenti mortali, in cui una vittima non ha avuto il tempo di riappacificarsi con la propria vita e ciò che ne scaturisce è una lotta tra il Po che se ne va e la vita fisica.
Infatti, se la morte è un taglio netto, ci vuole del tempo affinché il defunto si stabilizzi. Bisogna lasciare agli Hun il tempo di unirsi agli Shen del cielo, ai Po il tempo di unirsi ai Gui, agli elementi corporei di dissolversi.
Se ciò non accade, il Po resta sospeso nello spazio fisico e diventa un fantasma (Gui).
In sintesi, una morte improvvisa può produrre un Gui, uno spettro che non vuole lasciare questa vita.
“Impedire che i Po vaghino senza poter tornare alla terra originale, evitare che i Po diventino Gui, spettri erranti, demoni cattivi e perversi, che aspirano a vampirizzare l’uomo, questo è il ruolo dei rituali del lutto”
Di qui l’importanza dei riti di accompagnamento del defunto da parte dei parenti.
A testimonianza del legame tra i concetti di Po e Gui vi è il fatto che l’ideogramma del Gui fa parte dell’ideogramma del Po. L’idea della reincarnazione è quella di continuare il lavoro non finito. Il termine “Gui” può essere tradotto in molti modi, di cui i più usati sono “fantasma” o “demone”.
Si descrivono 3 tipi di Gui:
- i Gui affamati, di qualcuno che lascia qualcosa di inadempiuto
- i Gui erranti, morti di morte improvvisa per esempio per incidente
- i Gui sessuali, di qualcuno trattenuto dopo la morte da chi lo ama o che ha lasciato qualcuno molto amato.
In conclusione osservando questi concetti con una mentalità più attuale, i Gui sono spiriti e basta, senza altre accezione. Sono gli spettri vaganti che non hanno una loro collocazione e che se si rendono manifesti determinano sempre qualcosa di eccezionale e fuori dal comune, quindi anche fuori controllo.
Per questo nei secoli bui del passato hanno assunto un’accezione negativa.
Sono in realtà solo gli aspetti nascosti della nostra psiche e personalità, quegli atteggiamenti inaspettati ed improvvisi.
Un ringraziamento doveroso al mio maestro Gabriele Filippini, insegnante di Tuina, Qi Gong e Medicina Tradizionale Cinese presso l’associazione WuWei di Brescia.
Qua la mano, Valeria
Tengo a precisare che la Medicina Tradizionale Cinese non sostituisce in nessun modo la medicina occidentale scientificamente provata, per cui avviso i nostri lettori che i contenuti di questo articolo hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico.
Fonti:
– https://www.scuolatao.com/wp-content/uploads/2017/07/AGO_2012_Tesi_Sun_Si_Miao_Punti_Gui_Marconi.pdf
– https://www.agopunturasida.it/articolo.asp?id=165
-https://www.fistq.it/wp-content/uploads/2019/11/meneghetti-grazia-neonato-prematuro.pdf