Tradizioni dal mondo
L’equinozio cadrà il 20 marzo 2021 alle 9:37 ma sapevate che a livello climatico siamo già in primavera?
Ebbene si il 1 marzo siamo entrati in primavera!
Piccola curiosità, tutti consideriamo l’equinozio di primavera come l’inizio di questa stagione ma cosa accade di tanto speciale in questa giornata?
I raggi solari cadono perpendicolarmente rispetto all’asse terrestre quindi l’emisfero settentrionale e quello meridionale dai raggi solari con la stessa inclinazione.
Questo evento si verifica solo due volte all’anno cioè nei momenti dell’equinozio d’autunno e primavera. Ora che nell’emisfero settentrionale è primavera nel meridionale è arrivato l’autunno!
Ovviamente accadrà il contrario il 22 settembre alle 19:21.
Nelle tradizioni pagane le stagioni e tutto quello che era connesso alla natura e al ciclo stagionale veniva celebrato attraverso doni alla terra e usanze più o meno colorite che, in piccola parte, si utilizzano ancora oggi.
Per questo oggi voglio portarvi con me in un viaggio in giro per il mondo alla scoperta di come si festeggia la primavera nelle varie culture.
Prima tappa Russia
Qui si festeggia la Maslenista, per un’intera settimana, è una festa che conserva le tradizioni pagane legate ad Ostara (equinozio di primavera) e prevede per ogni giorno della settimana diverse attività. Durante tutto il periodo non si mangia carne e si consumano delle crepe con tantissimo burro chiamate bliny. Il primo giorno (lunedì) si preparano i bliny, si costruisce un fantoccio che verrà poi bruciato, si costruiscono statue di ghiaccio. Il martedi ci si dedica ai giochi e alle richiesta di matrimonio, il mercoledì ci si abbuffa di bliny che devono essere consumati interi in quanto ricordano la forma del sole, il giovedì si passeggia o si va in slitta in senso orario attorno al villaggio, il venerdì si celebrano le suocere, il sabato le cognate e la domenica è la giornata dedicata al perdono e al bruciare il fantoccio costruito. Il lunedì (che coincide con la quaresima) è il giorno in cui in antichità si uccideva l’orso (oggi non si fa più), si salta sui falò spenti e si procede poi con un bagno purificatore, si lavano anche tutte le stoviglie sporche di grasso.
Seconda tappa India
Qui si festeggia l’Holi per due giorni! Durante il primo giorno si accedono dei falò a rappresentare la vittoria del bene sul male, durante il secondo giorno si lanciano acqua e polveri colorate mangiando e bevendo a sazietà. Questa festa non prevede restrizioni di genere, tutti festeggiano in libertà!
Anticamente era legata all’agricoltura ma ha ben 4 origini diverse.
1. La prima è legata alla leggenda del demone Hiranyakashipu che cercò di uccidere il figlio perché invidioso di lui con l’aiuto della zia. Questi morirono bruciati per le loro cattive intenzionie il figlio si salvò.
2. La seconda riguarda il dio Shiva che addolorato per la morte della sua consorte Sati si ritirò sull’Himalaya. Lei tornò dopo qualche tempo sotto forma di Parvati (divinità benevola) in cerca di Shiva e quando lo trovò non la riconobbe. Gli altri dei preoccupati chiesero l’aiuto di Kamadeva (dio dell’amore) il quale scagliò una freccia su Shiva per distoglierlo dalla meditazione. Lui ritornò cosciente e di tutta risposta lo incenerì ma riconobbe Sati e si ricongiunse con lei. La moglie del dio dell’amore chiese quindi di riavere indietro suo marito e Shiva lo fece ma quest’ultimo aveva forma invisibile.
3. La terza si rifà al dio Krishna e la sua amata Radha, lui invidioso della sua carnagione chiara decise di colorarle il viso per vedere come sarebbe stata. Da questo gioco romantico ebbe vita la festa di Holi.
4. La quarta riguarda Kansa che voleva uccidere il nipote Krishna. Per farlo chiese aiuto ad un’orchessa che avvelenò il suo latte, questo però ingerendolo non morì ma semplicemente si tinse di blu a riprova del fatto che le forze benevole vincono su quelle demoniache.
Terza tappa Cina
Più o meno a quindici giorni dall’equinozio si festeggia il risveglio dal torpore invernale e gli antenati con la festa del Qingming detta anche festa della luminosità chiara. Durante i festeggiamenti si onorano gli antenati pulendo le loro tombe, offrendo loro cibo, vino e bacchette. Si coglie anche l’occasione per gite fuoriporta in famiglia mentre la sera si lanciano aquiloni e lanterne in volo creando un’atmosfera davvero magica e suggestiva.
Quarta tappa Giappone
Quando di accosta la parola Giappone e primavera viene subito in mente l’Hanami, ovvero la fioritura dei ciliegi che è una ricorrenza con origini antichissime e molto sentita ancora oggi ma non è questa la festa in cui si celebra la primavera! Per questo esiste il Shunbun No Hi (春分の日), questa festa copre un periodo di sette giorni chiamato Haru no Higan (春の彼岸) dove la parola Higan significa “altra sponda” a simboleggiare il passaggio ad una nuova stagione ma anche il passaggio da uno stato di quiete ad un altro di illuminazione e movimento.
La sua origine è sconosciuta ma è ovviamente legata all’agricoltura, alle stagioni e alle ore di luce che si equivalgono ma anche alla religione in quanto in questo giorno si coglie l’occasione (ancora oggi) per ricordare i propri cari defunti, pulire le loro tombe, lavarle, offrire fiori ed incensi e dei dolcetti tradizionali di nome Ohagi, tre palline di pasta di riso cotto con kinako (farina di soia tostata) e marmellata di azuki (fagioli rossi).
Eccoci alla fine del nostro viaggio, per ora perchè ci sono tantissima tradizioni di cui vorrei parlarvi!
Alla prossima, vostra T.