Educare l’adolescente

L’“età incerta” è difficile anche per i genitori di un
adolescente. Essi di fronte alla schiusa e all’espansione della personalità
dell’adolescente, possono disorientarsi e così tendono a reprimere o, viceversa, a concedere eccessiva libertà.

Entrambi approcci che si rivelano disfunzionali. In questa fase, infatti, al contenimento agito dai genitori, il ragazzo guarda come ad una minaccia al proprio bisogno di sperimentarsi in autonomia. Per scansare la temuta regressione, l’adolescente dovrebbe sentirsi accompagnato da entrambi i genitori, ciascuno in grado di testimoniare le proprie specificità, ovvero le loro diverse funzioni.
Tuttavia anche un approccio eccessivamente lassivo intriso di affettività e accudimento a scapito della dimensione normativa può disorientare i giovani e concedere loro una libertà enorme senza i mezzi per poterla gestire.

Durante la fase di transizione dalla fanciullezza all’età adulta, si presenta un doppio lutto: per la famiglia il dover affrontare la perdita del figlio-bambino e per il giovane il dover rinunciare al proprio corpo bambino. Il genitore, incapace di tollerare il lutto del tempo che passa, intralcia l’elaborazione del processo di sviluppo del figlio che così si può fissare su aspetti di immaturità e di disadattamento sociale.
Spesso si ha un approccio ambivalente con l’adolescente: da un lato lo si tratta come un bambino per non affrontare il distacco e dall’altra lo si adultizza e gli si chiede di compiere scelte e di assumersi responsabilità nuove. In un momento di ridimensionamento e di confusione come quello adolescenziale un tale approccio può complicare ancor di più il quadro d’insieme.

Anche per gli insegnanti avere a che fare con questa fascia d’età può nascondere qualche insidia. Oggi si osserva molta difficoltà nel coinvolgere gli adolescenti nelle lezioni classiche e nella motivazione allo studio. La realtà esterna e soprattutto quella virtuale e dei social network sono molto più interessanti, offrono maggiore spazio per esprimere se stessi e sperimentare nuove sensazioni.
Per modificare la rotta è possibile ad esempio rendere il materiale scolastico più accattivante, offrire spazio di espressione in cui i ragazzi possano mettersi alla prova, esprimere le proprie capacità e quindi incrementare la conoscenza di sé, l’autostima, definendo la propria identità. Pensare a lezioni meno strutturate ma con la diretta partecipazione degli studenti che diventano esperti di alcuni argomenti espressi attraverso il loro linguaggio e i loro strumenti. Può risultare utile lavorare con i ragazzi, coinvolgerli, imparare a parlare il loro linguaggio per entrare in sintonia e rendere il contesto scuola meno noioso, più stimolante, soddisfacente, accogliente e attento anche alle emozioni.
È fondamentale ricordare che anche in questa fascia d’età e, forse, soprattutto in questa, ampio spazio deve essere dato all’ascolto e alla dimensione emotiva ed affettiva. Sono da prediligere quindi lezioni interattive rispetto a quelle frontali e lavori di gruppo e va dato spazio alle relazioni ed al dialogo.
Ricordiamoci quindi che, prima ancora di progettare interventi educativi, è necessario aver presente le peculiarità e le difficoltà proprie di questo periodo della vita dei ragazzi, pena la sterilità dei progetti stessi.

La funzione
dell’adulto si connota quindi come la capacità di riconoscere le trasgressioni
e le provocazioni dell’adolescente e di interpretarle come dei tentativi agiti,
allo scopo di introdurre delle novità e di esprimere il proprio potenziale in
relazione ai cambiamenti bio-psico-sociali cui è sottoposto il giovane durante
questa importante fase del ciclo di vita. Il ruolo
degli adulti è di sostenere il ragazzo nel suo percorso evolutivo, aiutandolo a
diventare un adulto sano ed equilibrato, in grado di impegnarsi per
costruire la propria vita, affettiva, relazionale, lavorativa.

La ricerca sperimentale ci riporta all’importanza dell’azione diretta dell’adulto, alla responsabilità di ognuno di noi, in prima persona, perché la società si costruisce un passo alla volta, a partire dai singoli individui. Ragionando così, ecco che allora possiamo vedere l’adolescente come portatore di istanze positive quali la curiosità, le abilità intellettive, gli ideali, la volontà, la ricerca della “verità”, del profondo, il valore del conflitto costruttivo e diamo voce a ciò a cui, spesso come adulti, direttamente coinvolti con l’adolescente, non sappiamo rispondere. Facciamo sentire l’adolescente capito e legittimato nel suo farsi domande tanto quanto nell’esigere risposte; aiutiamoci a spostarci dal narcisismo onnipotente al piacere della ricerca e del dialogo, ricordandoci sempre che è molto più stimolante, come adulti, confrontarci con un adolescente che con un bambino (confronto che serve non solo al ragazzo ma anche, tanto, al genitore).
Non dimentichiamo dunque che l’adolescente porta, oltre all’impeto e alla distruttività con cui alle volte ci mette alla prova, anche la speranza e soprattutto ci richiama alle nostre responsabilità di adulti, dalle quali non abbiamo scuse per sottrarci. Dobbiamo ricordarci che l’adolescente necessita soprattutto di essere ascoltato, considerato ed accettato nella sua individualità.

Genitori ed educatori posso divenire oggetti transizionali che daranno al ragazzo il contenimento necessario, assieme allo “spazio potenziale” nel quale esercitare le sue nuove capacità di “quasi-adulto”. Questo spazio infatti garantisce che il ragazzo sperimenti in casa o a scuola, e cioè in ambiente protetto, ciò che invece potrebbe cercare in ambiti poco sicuri e nei quali le conseguenze non sono sempre reversibili o “riparabili”, come invece dovrebbe essere all’interno dell’ambiente familiare/educativo. Un oggetto transizionale perciò in grado di accompagnare il ragazzo verso una reale autonomia ed età adulta e non verso forme prolungate di adolescenza o addirittura infanzia.

Qui di seguito ho realizzato una infografica del “DECALOGO PER L’ADULTO CHE DEVE FARE L’ADULTO” scritto dalla psicologa Ilaria Cadorin in cui porta con semplicità e una buona dose di umorismo, 10 utili consigli per approcciarsi ad un adolescente.

Spero che abbiate trovato che questo articolo interessante,

Fatemi sapere nei commenti se vorreste approfondire l’argomento. Vi ricordo anche che sul nostro sito nella categoria IoBimbo potete trovare tantissimi articoli su educazione ed infanzia.

Un grande abbraccio,

Barbara.

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