Ecospesa: un mondo sostenibile nel carrello

Eccoci ad un altro momento irrinunciabile nella vita di ognuno di noi: la spesa. 

A chi piace, a chi un po’ meno, siamo tutti costretti volenti o nolenti a rifornire dispense e frigo almeno una volta alla settimana.

Mi è ’ quindi sembrato opportuno, così come fatto qualche settimana fa per la beauty routine, darvi qualche spunto di riflessione per rendere anche il momento della spesa un po’ più green ed ecosostenibile. 

Mi rendo conto che i cambiamenti sono difficili ma non bisogna certo obbligarsi a stravolgere la propria vita dall’oggi al domani, si può cambiare un passetto alla volta.

Bando alle ciance e ciancio alle bande, veniamo ai nostri 10 consigli per un’Ecospesa!

1 – Borse in stoffa. Partiamo con una cosa facile facile. Il nostro paese ha finalmente detto sì alle borse ecologiche ma, diciamolo, non sono affatto resistenti. Già nel tragitto dal negozio all’auto ci troviamo a fare acrobazie dolorosissime nella speranza di arrivare a destinazione senza rovesciare a terra la nostra spesa. 

Ecco una pronta soluzione: delle shopper in tessuto. Online sono presenti anche delle borse in stoffa più grandi proprio a questo scopo, per chi ha una famiglia numerosa e quindi una spesa abbondante. 

Le borse riutilizzabili in plastica sono utili ma a fine vita difficili da differenziare. Inoltre decomponendosi rilasciano sostanze tossiche nell’ambiente.

2 – Preferire confezioni differenziabili. Eh, lo so… avete le vostre preferenze consolidate. Siete affezionati a dei prodotti perchè di quella determinata marca e “buoni così non ce ne sono”. Vi chiedo comunque uno sforzo. Cominciate a dar peso al fatto che la confezione non sia differenziabile o sia inutile e, dove potete, preferite un prodotto simile con un packaging migliore. Nel caso della frutta e della verdura, poi, evitate di acquistarle confezionate singolarmente.

Sembra una sciocchezza ma tutti insieme noi consumatori possiamo, tramite le nostre scelte, mandare dei messaggi anche alle multinazionali più potenti! Basti guardare il caso dell’olio di palma. Magari un giorno sui prodotti al supermermercato troveremo la scritta “confezione differenziabile” così come “non contiene olio di palma” a caratteri cubitali!

3 – Preferiamo materie prime a prodotti finiti. Siamo tutti impegnatissimi, è vero, ma una scelta di questo tipo andrà a vantaggio della nostra salute oltre che dell’ambiente.

Magari potremmo sfruttare il week end per preparare il pranzo della settimana congelando e predisponendo il necessario, come fa questa ragazza https://www.youtube.com/watch?v=dpxbXf1HMwE

4 – Tieni una lista dei prodotti che hai nel frigo e in dispensa. Sprechiamo davvero troppo cibo perché tendiamo a far scorta di ciò che non ci serve. Potete fare delle liste stampabili come queste https://www.unavitaacolori.it/inventario-della-dispensa-stampabile/ carine, vero? 

Oppure ricorrere ad un’app. Io mi trovo molto bene con Ipantry, anche se per inserire più di una lista è necessario accedere alla versione premium.

 Se non siete i soli in famiglia a occuparvi della spesa, davvero utile è l’applicazione Bring. Permette di stilare una lista della spesa in condivisione con altri e ricevere notifiche quando i prodotti sulla lista vengono comprati, aggiunti o modificati. 

5 – Anche qui troviamo la regola “Se fa male a te, fa male al pianeta”. Impariamo a leggere l’etichetta dei prodotti! Non è la marca conosciuta a fare il prodotto di qualità ma ciò di cui è fatto! Qui per alcune istruzioni su come fare a leggere l’etichetta https://www.my-personaltrainer.it/ETICHETTE-ALIMENTARI.htm

Se non avete tempo di farlo durante la spesa, fatelo con i prodotti che avete in casa e verificate se il prodotto a cui siete affezionati sia davvero di qualità.

6 – Scegliere il negozio giusto. Qui veniamo alle cose un pò più complesse, me ne rendo conto. L’ideale, lo immaginerete, sarebbe scegliere un luogo innanzitutto vicino a casa, uno che magari potete raggiungere in bici. E che abbia anche una selezione di prodotti green.

Consapevole si tratti di una cosa piuttosto complicata vi dò una alternativa più economica (dato che, lo sappiamo, negozi espressamente ecobio risultano costosi specie per una famiglia numerosa). Scegliamo, sì, il supermercato per tutti quei prodotti a lunga conservazione (sempre controllando etichette e cercando di non macinare troppi chilometri per inseguire l’offerta del momento) e poi, per tutto ciò che deperisce velocemente, optiamo per piccoli negozi nel nostro paese. Negozi che possiamo magari raggiungere senza l’auto. Ciò permetterà anche di sostenere quelle piccole realtà che ormai stanno chiudendo i battenti in favore dei colossi nei centri commerciali.

7 – Dato che siamo in argomento vi segnalo questo sito per avere un elenco dei negozi a chilometro zero nella vostra zona http://www.spesadalcontadino.com/il-mondo-agricolo/km-zero/

8 – L’osmosi. Anche questo è un processo industrioso e costoso ma permette di risparmiare davvero tantissimo! Io ho questo sistema da circa tre anni e lo trovo meraviglioso. Posso bere acqua depurata dal mio lavandino senza trascinarmi una volta a settimana pesantissime bottiglie. Ho abbattuto i costi per l’acqua in bottiglia e il mio bidoncino per la differenziazione della plastica si riempie meno velocemente di un tempo. 

Ricordiamoci che bere dalla plastica è dannoso sia per noi che per l’ambiente! Facciamo attenzione al tipo di plastica in cui conserviamo i nostri cibi e in cui si trova l’acqua che beviamo. Per esempio è estremamente dannoso riutilizzare la bottiglia di plastica riempiendola nuovamente di acqua! Vi allego un video che vi permetterà di controllare se la plastica che state utilizzando è adeguata o meno. https://www.youtube.com/watch?v=rGkIZhYXVYY

9 – Diminuire il consumo di carne. Alt, non vi ho detto di smettere di mangiarla. Vedo già le folle con i forconi e le fiaccole avvicinarsi alla mia casa. Il mio consiglio è quello di ridurla. 

La carne andrebbe consumata non più di 4 volte a settimana. Nella nostra cultura alimentare tendiamo a mangiarla una volta al giorno, magari senza differenziare se bianca o rossa, e in taluni casi c’è chi la mangia ad ogni pasto. Quindi sì, diminuirne il consumo gioverà alla vostra salute.

E l’ambiente cosa c’entra? In Italia il 9,3% dei gas serra viene prodotto dagli allevamenti intensivi. Le principali sostanze immesse nell’ambiente dal settore sono metano e protossido di azoto. Subito dopo vengono anidride carbonica e ammoniaca. Pensate, la metà dei cereali prodotti in Italia è destinata agli animali stipati all’interno degli allevamenti intensivi! Diminuire il consumo settimanale di carne permette, quindi, anche di contribuire indirettamente alla diminuzione dell’inquinamento dell’aria e delle acque da parte diqueste aziende.

10- Sperimentate il refiller! Vi sono catene di negozi e supermercati che stanno proponendo questo nuovo modo di fare spesa. Sono definiti negozi alla spina e permettono di acquistare prodotti sfusi e senza imballaggio. Eccovi la lista dei negozi alla spina d’Italia.http://casalecalifornia.com/negozi-alla-spina-ecco-lelenco-dei-negozi-alla-spina-in-italia/

Bene ragazzi, questo è tutto.. Cosa ne pensate? Credete vi sia possibile prospettare qualcuno di questi cambiamenti? Conoscete altre strategie per un’ecospesa? Fatecelo sapere nei commenti.

Io vivo ecologico

Barbara

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