Vagina: perché parlarne?

Noi donne viviamo in una società moderna e godiamo di diritti per cui le nostre nonne e madri hanno lottato. Tuttora ci troviamo a dover tutelare tali diritti e a batterci per la loro piena attuazione, specie nel lavoro. Ci sono però aspetti più subdoli a mio parere, che è bene prendere in considerazione, quando si parla di emancipazione femminile.

Tempo fa una nota marca di assorbenti è stata criticata per uno spot in cui si glorificava l’aspetto della vagina ed il flusso vaginale era rappresentato col colore rosso, anziché blu. Le critiche sono arrivate per lo più da donne che hanno ritenuto la pubblicità priva di buon gusto.

Mi chiedo perché una pubblicità che parla di un normalissimo evento nella vita di ogni donna debba farlo necessariamente in modo edulcorato? Perché non può essere divertente e spensierata?

Sono davvero tanti i tabù che, ancora oggi, circondano la sessualità e persino l’anatomia femminile. Alle ragazze non giungono sufficienti informazioni circa il ciclo e la propria fisiologia e ciò può mettere a rischio il loro benessere.

Vi è una ginecologa che seguo su Youtube, la dottoressa Simi Adedeji, che parla di argomenti spesso scomodi come l’odore e le perdite vaginali, il dolore durante il sesso e l’endometriosi.

Quando si parla di certi argomenti tantissimi e, sorprendentemente tantissime, storcono il naso, come se si trattasse di argomenti alieni. La verità è che troppo spesso una donna si trova a vergognarsi di qualcosa che è in realtà assolutamente normale oppure, ancor peggio, decide di ignorare dei sintomi per imbarazzo.

Il caso dell’endometriosi è emblematico. Fin da ragazza ho sempre sofferto molto durante il ciclo. Quando me ne lamentavo c’era chi minimizzava “suvvia, ci passiamo tutte, non fare tante scene” e chi mi diceva fosse perfettamente normale avere così tanto dolore nel periodo delle mestruazioni. Ho scoperto di soffrire di endometriosi quando finalmente mi sono rivolta ad una ginecologa. Avevo 26 anni. Confrontandomi con altre donne ho scoperto che ciò avviene assai frequentemente e che per tante ha significato una vita di inutile sofferenza e limitazioni.

janelle Monae- Pynk

In un mondo in cui il sesso ed il corpo femminile sono sempre in vetrina trovo un contro senso pericoloso il fatto che invece certi aspetti siano tenuti all’oscuro e considerati “disgustosi”. Così come trovo svilente che nel 2021 vi siano donne che considerino l’autoerotismo femminile una pratica amorale o inutile quando si ha un partner, e non abbiano informazioni basilari circa l’anatomia della vagina.

Perché il corpo femminile non può essere considerato bello solo quando viene sessualizzato e poi divenire inappropriato quando si parla di semplice fisiologia.

Proviamo a pensare anche a come viene visto il periodo del post-partum. Quanti parlano della vagina dopo il parto, delle lacerazioni, delle diastasi addominali, dei rapporti sessuali e del rapporto affettivo con il partner? Sembra quasi che una donna che si pone domane circa il proprio corpo ed il proprio aspetto fisico dopo la gravidanza sia necessariamente superficiale o addirittura una madre poco attenta. Ma prendersi cura del proprio aspetto, anche di zone non pubblicamente visibili, è normale e segno di equilibrio psicologico.

Una madre ha l’obbligo morale di essere felice e competente fin dai primi istanti, pochi si chiedono cosa vi sia davvero dietro ad una tale forza e se sia sano per una donna un tale modello. Troppo poco parliamo di baby blues o depressione post partum, troppo poco diciamo ad una neo mamma che non deve essere infallibile o perfetta, che non è sola e che è normale ciò che prova.

Quando si parla di emancipazione bisogna tenere in considerazione anche questi aspetti. Ciò di cui noi donne godiamo oggi è una emancipazione apparente, ancora molto va fatto, soprattutto per ciò che riguarda il modo in cui la società guarda alla donna.

Fondamentale è che in primis le donne cambino atteggiamento circa il loro corpo e la figura femminile. Troppo spesso sono donne a macchiarsi di body shaming, a condannare altre donne per la loro condotta o a portare avanti tabù che invece dovrebbero appartenere al passato.

Fatemi sapere nei commenti se la pensate come me o se, invece, avete una opinione differenti,

Un grande abbraccio e ricordate… siete persone a 360 gradi.

Barbara.

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