In un mio precedente articolo abbiamo parlato degli strumenti idonei per la valutazione dell’intelligenza emotiva nei più piccoli, oggi vorrei parlarvi di quelli che, secondo me, sono i più funzionali per la valutazione delle competenze emotive in adolescenti e preadolescenti.
Un test molto diffuso e utile è l’ IE-ACCME (Intelligenza Emotiva: Abilità, Credenze e Concetto di sé Meta-Emotivo) è uno strumento di misurazione dell’Intelligenza Emotiva , destinato a preadolescenti e adolescenti e ispirato al modello di IE proposto da Mayer e Saloveynel 1997 (D’Amico, Curci Dipartimento di Psicologia dell’Università di Palermo).
L’IE-ACCME consente di misurare i quattro rami dell’intelligenza emotiva definiti nel modello di Mayer e Salovey (1997), attraverso metodi di misurazione differenti.
Ogni ramo dell’Intelligenza Emotiva viene infatti esplorato, nell’ordine, sotto il profilo delle:
- Credenze che l’individuo possiede sulle Emozioni (CE);
- Concetto di sé Meta-Emotivo(CME), ossia l’autopercezione di competenza in un determinato dominio delle emozioni;
- Abilità Emotiva (AE), mediante l’esame della prestazione in una serie di compiti che richiedono l’elaborazione di informazioni emotive, espressa in termini di grado di consenso tra le risposte date dal soggetto e quelle ottenute dalla maggioranza dei soggetti del gruppo di standardizzazione (consenso generale), e da un gruppo di esperti studiosi delle emozioni (consenso esperto);
- Autovalutazione di Prestazione (AP), data dalla valutazione di ogni soggetto sulla propria prestazione al test di Abilità Emotiva.
Il test IE-ACCME prevede quindi 4 scale, quali: Credenze Emotive, Concetto di sé Meta-Emotivo, Abilità Emotiva (che comprende anche la sezione “Gestione Fai”), Autovalutazione di Prestazione. Ogni scala, a sua volta, esplora le diverse dimensioni riportate in figura.
Lo strumento prevede quindi 4 fasi:
- Questionario di Credenze sulle Emozioni (CE)
Il questionario Meta-Emotivo sulle Credenze comprende 16 item che esplorano le convinzioni degli individui. Scopo della scala è di indagare le credenze degli individui rispetto al ruolo delle emozioni nelle percezioni e nelle sensazioni quotidiane, nella facilitazione dei processi di pensiero, nonché rispetto alla possibilità che le emozioni possano essere comprese in modo univoco e regolate sia a livello personale che interpersonale. - Questionario sul Concetto di sé Meta-Emotivo (CME)
Il questionario sul Concetto di sé Meta-Emotivo comprende 20 item che esplorano le autopercezioni. Il questionario utilizza quindi un metodo self-report e richiede ai soggetti di attribuirsi un punteggio da 0 a 4 sulle proprie abilità di riconoscere le emozioni in volti, immagini e sensazioni, di utilizzare le emozioni nei processi di pensiero, di comprendere il lessico e le trasformazioni delle emozioni, e di gestire gli stati emotivi nella sfera personale e nel rapporto con gli altri. - Test di Abilità Emotive (AE)
Esso indaga le abilità oggettive degli individui nello svolgimento di alcuni compiti di tipo emotivo. E’composto da 8 compiti che esplorano le relative abilità emotive previste nel modello di Mayer e Salovey (1997), quali: la Percezione delle emozioni (in Volti, Immagini astratte e Paesaggi); la Facilitazione delle emozioni nei processi cognitivi (Uso e Sensazioni); la Comprensione delle emozioni (Miscele e Trasformazioni di emozioni); la Gestione di situazioni di problem-solving emotivo (Interpersonale e Interpersonale). - Autovalutazione di Prestazione (AP)
La scala di autovalutazione è distribuita lungo tutto il test di Abilità Emotive. Infatti, alla fine di ogni compito viene proposta una domanda di Autovalutazione sulla propria prestazione al compito stesso, con risposta su scala Likert a 6 punti da “Per niente bene” a “Benissimo”.
Questa modalità è stata scelta per valutare il grado di consapevolezza del soggetto circa la propria performance nello svolgimento del test, e quindi anche per valutare quanto egli si sia sentito più o meno sicuro delle risposte date
Le quattro abilità dell’IE possono essere anche misurate con un test chiamato Test dell’Intelligenza Emotiva Multifattoriale (MEIS). Questo strumento è stato però notevolmente migliorato nel tempo portando a un formato standard che è stato prodotto professionalmente, il MSCEIT. Il MSCEIT (Mayer-Salovey-Caruso Emotional Intelligence Scale)è una scala di abilità basata sulla performance, in grado di fornire una valutazione su come le persone svolgono compiti e risolvono problemi emotivi.
Secondo il modello proposto,basato sull’assunto che l’intelligenza emotiva sia un’abilità cognitiva, si individuano quattro ambiti di abilità:
- percezione, valutazione ed espressione dell’emozione;
- produzione e/o utilizzo dell’emozione per facilitare il pensiero;
- comprensione delle emozioni, delle loro relazioni causali e delle combinazioni di stati emotivi;
- regolazione e gestione delle emozioni per promuovere la crescita emotiva e intellettiva.
Per ognuno di questi ambiti, i soggetti sono chiamati a rispondere a stimoli non solo di tipo verbale, ma anche a identificare espressioni facciali o ad associare stati emotivi a paesaggi e disegni astratti.
Il MSCEITè composto da 141 item suddivisi in otto compiti di intelligenza emotiva, raggruppati a coppie in quattro rami, che a loro volta sono riuniti in due aree, esperienziale e strategica. La struttura di tale strumento è quindi la seguente:
Area esperienziale
Ramo 1: Percezione delle emozioni
– Compito A: Volti
– Compito E: Immagini
Ramo 2: Facilitazione del pensiero
– Compito B: Facilitazione
– Compito F: Sensazioni
Area strategica
Ramo 3: Comprensione delle emozioni
– Compito C: Cambiamenti
– Compito G: Miscele
Ramo 4: Gestione delle emozioni
– Compito D: Gestione emotiva
– Compito H: Relazioni emotive
Le varie scale e sottoscale contribuiscono infine a determinare un punteggio totale di intelligenza emotiva, formato dalla combinazione dei punteggi di area, ramo e compito.
Un altro possibile strumento per la valutazione dell’IE negli adolescenti può essere l’Emotional Intelligence Scale (IES). L’EIS è uno strumento self-report sviluppato da Schutte e colleghi nel 1998 sulla base, anch’esso, del modello teorico di Salovey e Mayer.
E’ costituito da 62 item proposti su una scala a cinque punti, in cui 1 rappresenta il totale disaccordo e 5 il completo accordo da parte del soggetto rispondente.
Nel caso in cui foste interessati all’argomento vi lascio alcuni link utili e come sempre vi esorto a farmi domande o richiedere approfondimenti nei commenti.
Vi mando un grande abbraccio,
Barbara.